SCEC: una moneta locale al servizio della collettività di Giacomo Cicognani Tratto dal Consapevole 18 gennaio/marzo 2009
«L’economia dovrebbe esistere solo per garantire a tutte le persone ciò di cui hanno bisogna» Manitonquat
Il 25 e 26 Ottobre 2008 la Solidarietà ChE Cammina è arrivata fino a Riccione, dove si è concretizzata nel primo Meeting nazionale “8berSCEC”, promosso dall’associazione ArcipelagoSCEC: una due giorni di confronti tra le diverse “isole regionali” unite sotto una moneta complementare comune; una moneta che, come racconta Pierluigi Paoletti, coordinatore di Centrofondi e presidente di Arcipelago SCEC, "nasce localmente fra gente comune". Grazie al consolidarsi di una rete di soci (produttori, venditori, consumatori) che utilizza i Buoni Locali per gli scambi commerciali, si sta creando un circuito dal quale ogni singolo socio riesce a trarre un immediato beneficio.
Ma cosa sono i Buoni Locali? I Buoni Locali o SCEC (acronimo di Solidarietà ChE Cammina) vengono utilizzati assieme agli Euro, (non essendo infatti convertibili in esso ma avendo un rapporto di parità 1:1). Questi buoni, stampati associazione ArcipelagoSCEC a costi minimi, vengono distribuiti gratuitamente con criteri trasparenti ai soci, i quali li utilizzeranno presso attività che avranno aderito al medesimo circuito. Il Buono Locale è sostanzialmente una percentuale di prezzo pagata (minimo 10%) sul prezzo di un bene e può essere riutilizzato dal commerciante all’interno delle imprese, professionisti, produttori ecc. che aderiscono al circuito in tutta Italia. Il meccanismo è davvero molto semplice: consumatori e commercianti, domanda e offerta, si mettono d’accordo, aderiscono al circuito e si impegnano a spendere e a ricevere una parte del prezzo di prodotti e servizi in SCEC: a livello legale non si tratta di uno sconto, una specie di buono spesa, come quelli utilizzati dalle catene della grande distribuzione organizzata. Per questi motivi, i Buoni locali di solidarietà aumentando di fatto il potere d’acquisto delle famiglie (il pensionato con 500 euro avrà un potere si acquisto maggiorato di 100 euro nel caso la percentuale media accettata sia del 20%) e circolando su aree limitate, riescono a rivitalizzare le economie locali reinvestendone la ricchezza prodotta del territorio. L’importanza di questo nuovo approccio all’economia risiede nella possibilità di ricostruire i rapporti sociali smantellati negli anni da uno spirito economico egoistico che ha cancellato quella fiducia reciproca, ancora oggi indispensabile per regolare gli scambi quotidiani in maniera equa e solidale.
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