La Naturopatia, cos'è e come funziona
Intervista a Luca Colombo, presidente dell'Associazione Italiana di Medicina Bioinformazionale, che ha lo scopo di divulgare i diversi e numerosi insegnamenti propri del mondo della medicina complementare e biologica.
- 02/03/2010
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La Naturopatia è una di quelle terapie alternative che, da un po' di anni ormai, è entrata a far parte della vita di tante persone.
In molte regioni italiane esistono scuole e corsi specializzati nella formazione di naturopati, un mestiere che, sebbene abbia degli organi predisposti alla sua tutela ( Fennap, Sinape, ecc.. ), trova con fatica un adeguato riconoscimento professionale, tanto ricercato e rivendicato dalla categoria. Uno dei motivi principali di questa mancanza è lo scetticismo della comunità scientifica nel considerare la Naturopatia come una pratica medica “ufficiale”.
Nonostante tutto, la medicina naturopatica sta conquistando una buona fetta di pubblico, sempre più incuriosito dalla materia e da tutte quelle tematiche del benessere che si basano sull' utilizzo di mezzi “naturali”. Eppure molta gente non la conosce veramente, confondendola, il più delle volte, con altre realtà del settore.
La domanda quindi sorge spontanea: che cos'è la Naturopatia? Abbiamo posto questo quesito a Luca Colombo, naturopata brianzolo nonché presidente dell' Associazione Italiana di Medicina Bioinformazionale.
Andrea: Ciao Luca, potresti spiegare brevemente che cos'è la Naturopatia?
Luca: La Naturopatia è un'insieme di scienze fra loro strettamente collegate che se ben condivise portano il Naturopata ad avere una visione d'insieme del paziente decisamente utile per il ripristino ottimale delle sue condizioni energetiche e fisico-psichiche. Lo studio della Naturopatia contempla sia elementi di carattere generale riconducibili alla medicina classica quali: l'anatomia, la fisiologia, la genetica di base e la patologia generale sia elementi di carattere decisamente alternativo riconducibili alla medicina tradizionale cinese, alla fitoterapia, all'aromaterapia, alla floriterapia, all'omeopatia e via discorrendo. Storicamente si fa risalire la nascita di questa complessa ed eterogenea multidisciplina alla fine della seconda metà dell'ottocento per opera di un medico statunitense, tale Dr. Scheel, che ne autorizzò successivamente poi l'esportazione oltre oceano del termine in Germania grazie all'impegno ed al lavoro di Padre Kneipp, l'ideatore dell'idroterapia. Oggi, questa metodica multi terapeutica sta conoscendo una fase di grande riconoscimento a livello mondiale, specie nei paesi anglosassoni ove la figura del Naturopata è riconosciuta a livello legislativo. In Italia, invece la situazione è bene diversa. L'esercizio della professione di Naturopata è tollerata ma non è ancora regolamentata a livello nazionale.
Andrea: A livello generale, che tipo di sintomatologie è in grado di curare?
Luca: Partendo dal presupposto che i sintomi sono sempre il segnale di un qualcosa che non va in noi, la Naturopatia vorrebbe poter andare oltre il disturbo funzionale che si esprime nel sintomo e giungere ad occuparsi della vera causa scatenante. Occorre ricercare nel paziente le ragioni della sua sofferenza, comprenderne i meccanismi e le manifestazioni, comprendere cioè che non abbiamo dinanzi a noi una malattia da eradicare bensì una persona che presenta un disturbo parlante. Già, il sintomo parla di quella persona e ci dice da dove può venire il problema. In termini generali, la Naturopatia si occupa di disturbo piuttosto vari: colon irritabile, cefalea muscolotensiva, emicrania vasomotoria, allergie, disturbi del transito intestinale, del microcircolo, del sonno, del ritmo, di memoria, d'ansia, d'emotività sovra espressa, ecc...
Andrea: Sebbene negli ultimi anni molte persone si affidino alle cure naturopatiche, c'è una parte di queste che guarda con scetticismo la disciplina, in quanto non è una materia riconosciuta a livello scientifico. Recentemente sono stati accreditati alla Naturopatia alcuni riscontri oggettivi da parte della medicina ufficiale?
Luca: In effetti, molti detrattori cercano di continuo di affossare tutto quel che riguarda il mondo della medicina complementare tentando invano di dimostrare che ad esempio i farmaci omeopatici sono solo acqua fresca. Il Prof. Garattini, dell'Istituto Mario Negri, ogni anno cerca di dimostrare che sono tutte quante stupidaggini ma ogni anno accade che il numero delle persone che ricorrono con successo e soddisfazione all'uso della medicina omeopatica aumentano sempre di più. Ad ogni modo, negli ultimi anni la medicina complementare e la naturopatia hanno ottenuto riconoscimenti importanti anche perché la sperimentazione clinica ha dimostrato che l'effetto placebo non esiste specie quando il rimedio naturale è impiegato sugli animali. La ricerca va avanti e con essa le sperimentazioni e i controlli randomizzati. Grazie alla fisica è oggi possibile dimostrare che l'omeopatia non è acqua fresca ma qualcosa di più. I tempi che verranno saranno di sicuro fiorieri di novità importanti che faranno piazza pulita di tutti quei detrattori finanziati da Big Pharma
Andrea: È risaputo che il naturopata può consigliare l' assunzione di alcune preparazioni fitoterapiche. Ecco, che ruolo ha la fitoterapia nella disciplina naturopatica?
Luca: La fitoterapia riveste in terapie complementari una importanza notevole per non dire fondamentale e strategica. L'arte di curare le persone con le piante è antichissima e non di rado accadeva che le stesse non venissero impiegate per curare bensì per sopprimere. Caterina De Medici ne sapeva qualcosa, lo stesso dicasi per Lucrezia Borgia. La storia è ricolma di aneddoti riguardanti l'impiego di piante officinali per curare le più diverse malattie. L'aglio lo si usava contro i raffreddori; la camomilla per calmare l'intestino infiammato; la melissa per distendere i nervi tesi; il cardo mariano per disintossicare il fegato. Tutta la storia dell'uomo è costellata di eventi in cui le piante rivestono un ruolo di primo piano. La tanto nota aspirina si è ottenuta per sintesi dell'acido acetilsalicilico estratto dalla corteccia di salice bianco. Niente è mai per caso: solo l'occhio attento può comprendere che nelle cose semplici donateci da madre natura vi sono rimedi con cui si curano anche patologie spesso complesse e di difficile comprensione nella loro eziologia clinica. Ad ogni modo la fitoterapia è senza dubbio di gran lunga la metodica terapeutica più usata in Naturopatia. Qui si fa un gran uso di Tinture Madri e di Macerati Glicerici che con le loro proprietà agiscono non solo sul sintomo quanto anche sulla causa del disturbo. I macerati glicerici sono più malleabili e di uso più tranquillo tanto più che sono anche definiti rimedi pediatrici dato che si possono impiegare anche negli infanti. Il saper poi scegliere fra le numerose specie quella che può risultare più utile al paziente è compito del terapeutica che in ogni pianta officinale e relativo derivato ne coglie in pienezza la sua sacralità e regalità.
Andrea: Passiamo all' ultima domanda: nel presentarti, abbiamo detto che sei presidente dell' Associazione Italiana di Medicina Bioinformazionale. Puoi spiegarci cos'è e di cosa si occupa?
Luca: L'Associazione Italiana di Medicina Bioinformazionale nasce con lo scopo di divulgare attraverso conferenze, convegni e serate a tema i diversi e numerosi insegnamenti propri del mondo della medicina complementare e biologica. Il termine bioinformazionale sta a significare che anche l'uomo è un essere aperto ai sistemi semplici e complessi informazionali che si registrano tanto al di fuori di lui quanto al suo interno. Tutto è informazione ed è attraverso di essa che è possibile portare a conoscenza del pubblico notizie anche di notevole importanza per il conseguimento ed il mantenimento di un equilibrio fisico e psico-emozionale ottimale. Anche le nostre cellule inoltre comunicano fra di loro ed è il deficit informazionale che induce la comparsa di processi infiammatori acuti, cronici e purtroppo anche degenerativi. E' solo ristabilendo il corretto canale informazionale che è possibile tentare di ripristinare l'omeostasi e dunque favorire il processo rigenerativo cellulare. Il cancro è appunto un complesso processo disinformazionale a carico del sistema cellulare. Se voglio riprogrammare un computer infetto devo ricorrere ad un antivirus e ripristinare il corretto programma informativo. Allo stesso modo occorre procedere nel caso in cui le nostre cellule impazziscono e iniziano a tentare di auto riprogrammarsi senza avere in se il codice informatico corretto. Il segreto della riprogrammazione cellulare sta nelle cellule staminali e nelle loro innate capacità pro differenzianti e regolatrici della crescita e dello sviluppo cellulare. La Società Italiana di Medicina Bioinformazionale nasce e cresce grazie all'aiuto di quanti sono spinti dal desiderio di trovare una soluzione al caos che si è imposto nella nostra società attraverso stili di vita lontani dal nostro essere creature evolutive. Ci piace pensare ad una medicina che sia per l'uomo e non dell'uomo ... ci piace credere che con l'aiuto di Dio il mondo possa cogliere questa nuova informazione e con ciò mutare il proprio percorso.
Andrea D'Alessio
Testo tratto da sceglierbio.com
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Categorie: Alimentazione e salute
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