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Una nuova moneta locale

Nel cuore di Roma nasce il circuito di economia locale preferenziale Ecoroma - tratto da CONSAPEVOLE 11

La Redazione - 17/10/2007




Tratto da CONSAPEVOLE 11

La moneta è la misura in cui si esprime la maggior parte dei concetti economici; gli economisti la usano come i commercianti usano i chili e gli architetti i metri.
Raramente mettono in discussione il modo in cui funziona o si chiedono il perché, al contrario dei metri e dei chili, non sia una misura costante, ma cambi quasi quotidianamente.
L’immenso debito accumulato dal Terzo Mondo, la disoccupazione, l’inquinamento ambientale, la corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove centrali nucleari sono strettamente connessi con un meccanismo che mantiene la moneta in circolazione: l’interesse semplice e l’interesse composto, che secondo l’economista storico John L.King, sono “l’invisibile macchina distruttrice” nelle cosiddette economie di libero mercato.
Trasformare questo meccanismo in un sistema più equo di mantenere la moneta in circolazione non è così difficile come potrebbe sembrare…
Margrit Kennedy, La Moneta Libera da Inflazione e da Intresse (Arianna Editrice, 2006)

Globale e locale. Globalizazione e rilocalizzaione dell’economia. Due termini contrapposti che risuonano costantemente nelle nostre orecchie. Soffermiamoci per un attimo sul loro significato, sul senso che queste parole hanno in questo momento per noi, sulla loro influenza nelle nostre vite.
Che cos’è la globalizzazione? La ricchezza dell’Occidente ai danni del Sud del mondo, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta, il supermercato dietro casa con le corsie strapiene che mi invitano a riempire il carrello, non sapere chi ha prodotto il cibo che ho nel piatto, non sapere da dove viene quel cibo e come è stato coltivato, essere consapevole che il denaro che do alla cassiera quando faccio la spesa all’iper va ad ingrassare le tasche delle multinazionali che, alla stessa cassiera, offrono uno stipendio poco onorevole e un lavoro alienante.
E il locale? I campi vicino alla mia casa; mangiare cibo locale, di cui conosco la provenienza; la possibilità di fare restare nel territorio in cui vivo il denaro che spendo; offrire a chi mi sta intorno le risorse di cui dispongo; ricostruire un rapporto umano, di scambio, dono, baratto, aiuto con i miei vicini di casa.
Nel momento presente in cui la globalizzazione sta strangolando le nostre vite allettandoci con i luccicanti specchietti della velocità degli scambi, della disponibilità delle risorse, dei desideri realizzabili, del tutto e subito, l’esigenza di dare nuovo respiro e spazio alle economie locali appare non solo auspicabile, ma necessaria.

Luogo e data di nascita: Acilia, Roma, primavera 2005
Nel suo bellissimo libro sul sistema monetario e le monete complementari Margrit Kennedy risale al nocciolo duro del problema di un capitalismo malato e insostenibile. «Se da un lato – scrive la Kennedy – la moneta agevola lo scambio di beni e servizi, dall’altro però può anche ostacolarlo. Questo accade quando rimane nelle mani di coloro che ne hanno in quantità maggiore rispetto al bisogno. Più di quanto in realtà ne abbiano bisogno. Si crea così una sorta di prelievo forzato, che costringe chi ha di meno rispetto al necessario a pagare una tassa a chi ne ha di più. Questo non è per niente un equo contratto sociale».
Per invertire questa tendenza occorre avere la capacità e la lungimiranza di credere che circuiti monetario ed economici diversi, rispetto all’unico impostoci dall’economia di mercato e dal potere delle banche e degli stati, siano praticabili, realizzabili e vantaggiosi: per me e per chi mi sta vicino. Con questi presupposti nasce il progetto Ecoroma: un circuito di economia locale preferenziale, attivo nel Municipio XIII del Comune di Roma dalla primavera del 2005.
Secondo Gianfraco Florio, promotore del progetto, Ecoroma risponde all’esigenza di «creare spazi economici complementari, o alternativi, ad un sistema socio-economico che produce povertà ed emarginazione sociale, con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità della vita in termini di giustizia, solidarietà ed equità economica. Ecoroma vuole essere, infatti, uno strumento di intervento sul territorio, inteso come patrimonio collettivo e inalienabile, capace di favorire la nascita di una rete solidale, di valenza sociale ed economica, nell’ambito della quale sia possibile effettuare scambi circolari agiti fuori dalle abituali logiche economico-finanziare speculative, quelle cioè attualmente operanti nel nostro paese, così come in tutto il resto del mondo».

Le persone oltre l’economia
Me come può, una piccola moneta locale complementare, operante in un circuito ristretto, modificare logiche economiche che a confronto hanno dimensioni titaniche? «La circolarità degli scambi effettuati all’interno della suddetta rete solidale – continua Florio – ha le caratteristiche necessarie per limitare, proporzionalmente all’effettivo grado di partecipazione dei cittadini presenti sul territorio, la fuga della ricchezza economica prodotta localmente verso quelle realtà esterne, molto spesso globalizzate, con cui non esiste un vero rapporto paritario di dare e avere. Ricchezze assorbite da realtà produttive e commerciali distanti, o per meglio dire delocalizzate, dalle quali normalmente non partono analoghi flussi monetari di ritorno verso il nostro territorio (per esempio per ri-acquistare localmente lavoro, servizi o altre merci). Uno scenario di questo tipo concorre in maniera significativa ad impoverire e demonetizzare le economie locali che vengono, in vario modo, “catturate” da quella globalizzata, di solito sostenuta con decisione dalla grande distribuzione organizzata, nonché dal sistema bancario e finanziario».
L’obiettivo del progetto Ecoroma può essere dunque riassunto nella volontà di promuovere una spinta sociale capace di sganciarsi da dinamiche puramente economiche per entrare in una dimensione di natura socio-relazionale che sappia coniugare il perseguimento di obiettivi economici giusti ed equi con lo sviluppo del senso di appartenenza alla comunità locale. Tale dimensione non impedisce ai soggetti membri della reta medesima, il perseguimento dei propri obiettivi economici; favorisce, invece, lo sviluppo del senso di appartenenza alla comunità locale, permettendo non solo di riconoscersi in essa ma, soprattutto, di valorizzare gli scambi economici effettuati al suo interno.

Che cosa compro con un Ecoroma?
«Da un punto di vista meramente tecnico – ci spiega Gianfranco Florio – la moneta complementare Ecoroma (Er) è stata creata nei tagli di valore nominale pari a 50 centesimi, 1 e 2 Er, ai quali viene attribuito un corrispondente valore di 50 centesimi, 1 e 2 Euro. All’ulteriore sviluppo della rete potrà seguire la creazione di tagli più elevati. Gli Ecoroma così definiti vengono accreditati ai membri, che diventano ufficialmente soci dell’omonimo “Circuito di Economia Locale Preferenziale”, contestualmente al loro atto di adesione, in occasione del quale viene anche sottoscritto il regolamento che ne disciplina la circolazione operativa e che pertanto ogni socio si impegna a rispettare.
In sintesi, a fronte della sua adesione il socio assume nei confronti del Circuito i seguenti diritti e doveri: garantire il riassorbimento dei propri Ecoroma qualora si dovessero verificare le condizioni che richiedono l’applicazione delle garanzie di copertura (p.e. recesso dalla rete); stabilire la percentuale di sconto che verrà offerto ai propri clienti in Ecoroma equivalenti; stabilire la percentuale di accettazione degli Ecoroma in occasione di pagamenti misti Euro/Ecoroma; spendere i propri Ecoroma presso gli altri soci, rispettando le analoghe condizioni d’uso da essi definite; vedersi accettati i propri Ecoroma dagli altri aderenti alla rete».
Ma come è possibile partecipare al circuito e rendere reale l’economia locale? «Per quanto riguarda l’adesione alla natura associativa della rete – prosegue Florio – questa può essere finalizzata scegliendo tra il ruolo del socio emettitore oppure quello del socio sostenitore. Nel caso del socio emettitore si tratterà di persone impegnate nello svolgimento professionale e stabile sul territorio di una specifica attività economica (produttori, esercenti, artigiani, professionisti) che, avendo interesse a farsi riavvicinare dai propri “vicini di casa”, decidono di offrire loro uno sconto. Sconto che verrà materialmente offerto non riducendo il prezzo di vendita delle merci e/o servizi, ma emettendo l’equivalente valore in Ecoroma che, in seguito, potrà essere speso presso lo stesso socio emettitore oppure presso un qualsiasi altro socio della rete (emettitore o sostenitore).
Nel caso del socio sostenitore si tratterà di persone responsabilmente impegnate nello svolgimento di attività, diciamo, semi-professionali, che offrono la loro preferenza ad effettuare scambi economici presso gli altri soci della rete, ricevendo per questo, come incentivo, una piccola somma di Ecoroma, definita di inserimento. In tutti i casi i soci si impegnano ad accettare i simboli econometrici Ecoroma attribuendo loro per convenzione un valore pari all’Euro e ad essere inseriti nelle Pagine Verdi Ecoroma (regolarmente aggiornamente e pubblicate sul sito web dell’associazione) rendendo così conosciuta la loro partecipazione alla rete».

5.000 monete locali
«A qualsiasi comunità locale – conclude il promotore della rete – indipendentemente dalle caratteristiche socio-economiche di partenza in cui si dovesse trovare, è data la possibilità di studiare ed applicare al suo interno un modello simile ad una delle oltre 5.000 monete locali attualmente esistenti nel mondo e sparse un po’ ovunque. A quest’ultimo riguardo l’esistenza di Ecoroma, nata nella primavera del 2005 ad Acilia (XIII° Municipio del Comune di Roma), aggiunge a questa convinzione una certezza in più».

Info
Per maggiori informazioni su Ecoroma:
info@ecoroma.org; www.ecoroma.org.
Si ringrazia vivamente Gianfranco Florio per la cortese collaborazione prestata per la stesura di questo articolo.

Quali sono i vantaggi di un circuito di economia locale?
- Incentiva gli scambi di beni e servizi preferenzialmente all’interno del Circuito.
- Localizza nel territorio in cui viviamo quote crescenti della nostra vita economica (lavoro, produzione, circolazione monetaria, consumo
- Contrasta la “fuga” del capitale monetario verso quelle realtà imprenditoriali che non ci “restituiscono” i valori economici assorbiti.
- Crea una rete di relazioni sociali in cui prevalga il rapporto umano di reciproca solidarietà.
- Stimola la collaborazione tra i residenti per dare impulso alla ri-crescita del benessere socio-economico del nostro territorio.
- Costruisce uno strumento economico collettivo libero dal debito bancario.

Si ringrazia Gianfranco Florio per la cortese collaborazione.
Tratto da CONSAPEVOLE 11

 

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Categorie: Politica e Informazione,Decrescita


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