Sai davvero come lavarti i denti?
Impara a prenderti cura della bocca in maniera naturale per ottenere immediati miglioramenti
Marianna Gualazzi - 06/11/2017
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Andare dal dentista non è certo un piacere, anzi: tante sono le persone che, come me, non amano sedersi sulla poltrona odontoiatrica e sentire il rumore del motorino che il dentista aziona per abbassare lo schienale.
Recentemente mi è capitato, dopo molto anni, di aver bisogno di cure odontoiatriche: le otturazioni in amalgama che avevo fatto da bambina hanno iniziato a darmi dei problemi e ho iniziato una serie di cure per rimuovere e sostituire quelle infiltrate.
La nuova dentista cui mi sono rivolta mi ha spiegato l’evoluzione dell’odontoiatria nel corso degli anni e ho capito quanto la tecnica delle otturazione in amalgama fosse non solo dannosa a livello sistemico (ormai è nota la tossicità di questo materiale – che contiene mercurio – e come alcuni soggetti sensibili ne abbiano avuto seri danni) ma anche per i singoli denti: non essendo un materiale adesivo, veniva stipato nel dente in strati successivi “a riempimento”, creando micro traumi che a lungo andare provocano lunghe fratture che possono spaccare il dente a metà – quelle che al momento io ho ben visibili su due molari.
Molto preoccupata per la salute della mia bocca – che per troppo tempo ho trascurato – e curiosa di capire se le tecniche odontoiatriche moderne e i consigli degli esperti sono realmente all’avanguardia ho cercato di documentarmi personalmente e mi sono imbattuta nel libro Cura i tuoi denti in modo naturale.
Il dente è un organo vivo
Ti ricordi che ci avevano insegnato che la carie dipende da come e quanto spesso ci laviamo i denti e da quanti zuccheri mangiamo? Ecco: ora devi pensare che tutto quello che ti avevano insegnato sui denti è, se non totalmente falso, sicuramente molto lacunoso.
Leggendo il libro di Nadine Artemis, esperta di salute naturale, la prima cosa che si capisce è che il dente non è un oggettino capitato per caso nella nostra bocca che può essere sostituito con pezzi di ricambio artificiali senza alcun danno.
«Oggi sappiamo – scrive Nadine – che la bocca è una via di accesso al sancta sanctorum dell’organismo – il cervello – e che la salute della prima è strettamente legata a quella del secondo.
Nel 1958 un dentista, il dottor Ralph Steinman, ispirato dai rivoluzionari testi di odontoiatria del XIX secolo che ipotizzavano la presenza di una circolazione linfatica all’interno dei denti, cominciò a mettere in discussione la teoria acidogena della carie.
Il tema lo affascinava anche per aver fatto personalmente esperienza dell’interconnessione tra i diversi distretti corporei; la sua asma debilitante, infatti, era guarita grazie a una dieta priva di zuccheri e di cibi raffinati.
La coerenza tra i testi di odontoiatria e la sua esperienza personale catalizzò la sua presa di posizione nei confronti della teoria acidogena, basata sulla nozione che il dente non sia altro che una protuberanza inerte in un ambiente distruttivo e che ignora completamente la possibilità che i denti siano organi vivi, dotati della capacità di resistere e di rinnovarsi.
Steinman aveva buoni motivi per esplorare l’ipotesi che i denti fossero bagnati internamente da un fluido simile alla linfa con le caratteristiche di un meccanismo fortificato contro le lesioni.
Si buttò a capofitto nella sua ricerca, sviluppando una tecnica che gli permise di visualizzare, mediante un marcatore fluorescente, la circolazione del fluido dentinale nei ratti.
Seguendo il percorso del marcatore, Steinman riuscì a documentare un’osservazione stupefacente: che i denti sono davvero attivi al loro interno. Il colorante iniettato nello stomaco dei ratti arrivava alla camera pulpare dopo sei minuti e diventava visibile nello smalto nel giro di un’ora.
Scoprì così l’esistenza di una costante, seppur microscopica, circolazione di fluido all’interno dei denti, che ha origine nei pressi dell’intestino per poi risalire ed espandersi nei denti.
Questo fluido lava il dente dall’interno portando via le tossine e depositandovi i nutrienti destinati alla matrice minerale. Inoltre, tiene alla larga i biofilm microbici che si formano sulla superficie, prevenendo efficacemente la carie dentale e le patologie gengivali».
Igiene orale: ecco come fare
Ma allora come possiamo occuparci con efficacia della salute della nostra bocca?
L’igiene orale rimane importantissima, ma anche qui dobbiamo dire addio a tanti falsi miti. Prima di tutto è meglio buttar via dentifrici e collutori industriali che contengono sostanze chimiche spesso dannose se ingerite o se utilizzate in maniera prolungata.
Iniziamo a lavarci i denti senza dentifricio, o con uno naturale autoprodotto, utilizziamo uno spazzolino a setole morbide e asciutto. Prova ora a lavarti i denti con lo spazzolino asciutto e scoprirai una nuova e più profonda sensazione di pulizia.
Altra abitudine da rinnovare è quella di lavare i denti subito dopo mangiato: in questo modo non diamo alla saliva il tempo di ricalibrarsi e raggiungere il suo pH ottimale che ha un valore 7.
E il coluttorio? Nel libro c’è la ricetta di quello con acqua e sale: facilissimo da preparare, è una manna che risolverà non solo i tuoi problemi di bocca.
Ora non ti resta che armarti di santa pazienza e spiegare a tuo figlio che tutto quello che gli hai detto su come lavarsi i denti è falso e dargli le nuove istruzioni!
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Articolo tratto dalla rivista nr. 50
Categorie: Alimentazione e salute
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