Processo alla carne
In un nuovo libro tutta la verità sui disastri procurati dal consumo di carne animale
Vegan Italy - 29/12/2016
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Il medico Franco Berrino viene interrogato come persona informata sui fatti dal pubblico ministero Michele Emiliano sulle responsabilità della bistecca e dei suoi complici: würstel, hamburger e carni in scatola (ma anche zucchero e ogni alimento raffinato). L’accusa è di attentare gravemente alla salute pubblica.
Ormai da anni gli epidemiologi concordano sul fatto che le persone che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e cancro.
Tuttavia, solo nel mese di ottobre 2015 l’International Agency for Research on Cancer (LARC) di Lione, un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha definito la carne rossa come probabilmente cancerogena e la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) come sicuramente cancerogena.
D’altro canto, nel 2014 gli italiani hanno consumato 78 Kg di cane a testa (fonte Assocarni, Associazione nazionale industria e commercio carni e bestiame), 60% in meno rispetto agli Stati Uniti, che ne mangiano 125 Kg a testa, o degli australiani con 120 Kg e dei francesi con 87 Kg.
Eppure, fino a quarant’anni fa di carne ne mangiavamo poca: nel 1961, stando a dati della FAO, in media utilizzavamo per i nostri consumi circa 27 kg pro capite tra bovini, suini e pollame. Con un quadro così definito, era solo questione di tempo prima di arrivare a un processo alla carne e ai suoi “crimini” verso la salute.
Franco Berrino, medico ed epidemiologo, è interrogato come esperto e persona informata sui fatti. Il magistrato (vero, anche se in aspettativa) è Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ex sindaco di Bari.
I due hanno dato vita a uno spettacolo teatrale e ora a un libro (per l’appunto Processo alla carne, Edizioni Sonda, a cura di Pino Africano) in cui alle domande incalzanti e provocatorie seguono risposte dalla logica stringente.
Le domande sono quelle che in fondo tutti noi ci facciamo. Le risposte, chiarificatrici. Eccone un assaggio.
Magistrato «… la mortadella. Il costo psicologico di farne a meno quanto è dannoso per la salute?».
Medico «Non è dannoso se la sostituiamo con degli alimenti ancora più buoni. Secondo me, le orecchiette con le rape sono più buone della mortadella».
Magistrato «Ma il vero responsabile è il ferro?».
Medico «Ci sono probabilmente più responsabili, ma il sospetto principale è il ferro della carne, che è molto ossidante e quindi favorisce la formazione di sostanze cancerogene nell’intestino».
Magistrato «Mi scusi, le carni rosse, quindi, perché sono utili?»
Medico «Non sono utili!».
Magistrato «Ma ci sono sostanze particolari che è impossibile trovare in qualche altro alimento?».
Medico «Ci sono tre sostanze presenti nei prodotti animali che non ci sono nei vegetali: una è il colesterolo, (e non ce ne importa niente, perché siamo capaci di farcelo), l’altra è la vitamina D (siamo capaci di produrla prendendo il sole), la terza è la vitamina B12. Questa vitamina è presente solo negli animali ma non è che ci sia solo nella carne».
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Articolo tratto dalla rivista nr. 47
Categorie: Alimentazione e salute
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