Orto invernale, raccolto spirituale
Un momento di pausa dai lavori manuali per ripensare al passato e progettare nuove coltivazioni future
Grazia Cacciola - 30/12/2013
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Per chi ama coltivare l’orto è arrivato il periodo dell’anno di riposo per le mani ed esercizio per la mente.
Le mani, se ben protette dal freddo dell’orto con guanti idonei, dovranno solo raccogliere ogni genere di crucifera e qualche insalata, dai broccoli ai cavoli verdi e rossi, ai radicchi resistenti al freddo.
Novembre è l’ultimo mese utile per la formazione di cumuli per composto: lo sviluppo dei funghi è piuttosto rapido e favorisce una buona trasformazione in sostanza organica.
Sempre in novembre, il pomeriggio del 28 sarà una giornata speciale, la migliore per interrare l’achillea per l’apposito macerato, che abbiamo preparato nel giorno di S. Giovanni (vedi n. 33 di «ViviConsapevole »).
In Dicembre si farà sentire di più la calma: sugli appezzamenti lasciati liberi dalle coltivazioni estive dovremo solo spargere compost e preparati di equiseto, ortiche e consolida per chi segue la biodinamica.
Per chi invece segue la sinergica, il lavoro è come in molti casi: lasciar lavorare il terreno e i suoi micro-organismi! Ovviamente coperto di paglia, sotto il passaggio di gelo e neve invernali.
Gennaio segnerà la ripresa dei lavori di semina e trapianto, sebbene ancora molto pochi, ma si continuano a raccogliere sia i prodotti dell’orto sia qualche erba spontanea. In particolare, in questo periodo consiglio il cardo mariano (Silybum marianum), reso croccante al punto giusto dalle prime gelate invernali, ancor meglio dalla neve.
In questi mesi si utilizzano le conserve fatte nell’estate con le produzioni in eccesso dell’orto e soprattutto si pensa, si elabora e ci si dà il tempo per ricordare l’anno passato e progettare nuove coltivazioni.
L’orto è anche un esercizio spirituale che ci migliora anno dopo anno.
A questo proposito vorrei suggerirvi per questi mesi invernali la lettura di un libro dell’orticoltore pacifista Hank Bruce Il giardino dei sensi. Introduzione all’ortoterapia (Macro Edizioni).
Nel capitolo “Oltre i nostri sensi fisici” è così che introduce il rapporto da pensare – o ripensare? – con il proprio orto-giardino: «Quando noi lasciamo entrare le piante nella nostra vita, non riusciamo più a rimanere passivi. Il giardinaggio è un’attività coinvolgente così come la vita stessa. Entriamo in connessione con qualcosa al di là di noi ed entriamo in comunione con il giardino, giochiamo con le piante e lavoriamo per loro. Riusciamo a provare un senso di appartenenza, a sentire il nostro posto nell’universo, a provare che siamo parte di qualcosa molto più grande di noi. L’arte e la pratica del giardinaggio è, nel vero senso della parola, un viaggio spirituale che può aiutarci a ritrovare il nostro senso dello spazio».
Novembre
Semina in semenzaio Bulbilli di aglio
Semina in vaso / piena terra Cicorie, radicchi, fave, piselli, ravanelli, spinaci
Trapianti Cavolo cappuccio primaverile
Raccolta Cavoli, cicorie, lattughe e lattughini, sedano, porri, finocchi, prezzemolo, carote ravanelli
Dicembre
Semina in semenzaio Solo nelle zone a clima mite si possono cominciare a seminare lattughe, piselli, fave, zucchine e basilico
Semina in vaso / piena terra Fave, piselli
Trapianti Cavolo cappuccio primaverile, cipolle
Raccolta Cavoli, porri, cicorie, sedano rapa, rape, carciofi
Gennaio
Semina in semenzaio Verso fine gennaio seminiamo in semenzaio i più resistenti alle gelate: lattughe, bietole, spinaci, prezzemolo, piselli, fave, zucchine, basilico, bietole da coste, cavolo cappuccio primaverile, cipolla, lattuga, porri
Semina in vaso / piena terra Ancora non consigliata. In alcune regioni del sud (dalla Campania in giù) è possibile mettere all’aperto fave e piselli, per le primizie. Misticanza di insalatine in serra.
Trapianti Cipolline piantate a novembre in semenzaio (1 fila alla settimana, a scalare, per irrobustire). Cavoli, verze, cappucci e broccoli preparati in seminiera nei mesi precedenti.
Raccolta Cavoli verza e cappuccio, broccoli, cavolfiori, cavolini di bruxelles, cavoli rossi, cardi
Frutta Si piantano o trapiantano alberi da frutto con fioritura primaverile. Se non si è ancora in fase di gelate, si possono piantare nuovi alberi da frutto. Al di sopra dei 300 m è meglio aspettare febbraio.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 35
Categorie: Autoproduzione e Riciclaggio creativo,Decrescita,Ambiente
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