Mi vesto di bamboo!
La fibra che si ricava dalla pianta infestante è biodegradabile e anallergica
Romina Rossi - 21/11/2013
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Negli ultimi anni si registra una crescita di richiesta di bamboo a livello mondiale.
Il legno di questa pianta – famosa soprattutto per essere l’unico alimento di cui si ciba il panda – viene usato per molteplici scopi, tutti ecologicamente compatibili: per la fabbricazione di carta, mobili, parquet, oggettistica in legno, e persino per tessuti e filati!
Una pianta amica dell’ambiente
Il bamboo fa parte della famiglia delle Bambusa, con fusto tipico delle graminacee (grano, riso e mais), composto da nodi cilindrici e internodi cavi da cui nascono i germogli e le foglie. È una delle piante più diffuse – ne esistono circa 1300 specie – in Asia, ma oggi si trova anche in Europa, Nord e Sud America e in Africa, dato che si adatta a qualsiasi clima.
Cresce spontaneamente e molto in fretta – circa 60 centimetri al giorno per arrivare alla propria grandezza massima in 4-5 anni – tanto da essere considerata una pianta infestante molto resistente.
In Cina e in Asia, dov’è molto diffusa, l’uomo non la coltiva, ma si serve di quella che nasce naturalmente (si diffonde per radice). Si tratta quindi di una pianta naturale al 100%, che non ha bisogno di pesticidi o concimazione.
Inoltre, il bamboo nutre il terreno su cui cresce, senza impoverirlo, ed è in grado anzi di ripulirlo di eventuali sostanze nocive. La sua capacità di assorbire grandi quantità di biossido di carbonio trasformandolo in ossigeno, ne fa una pianta in grado di combattere l’effetto serra.
In estremo Oriente il bamboo è usato da sempre e nei secoli passati il legno veniva usato per realizzare ogni tipo di oggetto, comprese zattere in grado di navigare alla perfezione. Ancora oggi, con il bamboo si possono fabbricare biciclette, ponti, case e strumenti musicali.
In Cina, dov’è considerata la pianta della longevità, data la lunga vita che raggiunge la pianta, il bamboo viene usato per preparare birra, grappa e tè oltre a vari medicinali per disturbi vari.
Vestire naturale
Vista la crescente richiesta del mercato di avere capi d’abbigliamento in materiale ecologico e naturale, anche il settore tessile ha cominciato a interessarsi a questa pianta dalle ottime caratteristiche, raggiungendo risultati sorprendenti.
La fibra ricavata dal bamboo è del tutto naturale e biodegradabile al 100%, perfetta quindi per confezionare capi d’abbigliamento.
Diversi studi effettuati sulla fibra del bamboo hanno riscontrato che si tratta di materiale anallergico, non irritante, durevole, fresco e morbido sulla pelle e traspirante.
È persino antibatterico: al contrario della fibra del cotone in cui proliferano i batteri, nella fibra di bamboo, dov’è presente un antibatterico naturale che si autoproduce naturalmente, i batteri non sopravvivono, per cui la fibra mantiene a lungo la propria azione deodorante senza provocare cattivi odori.
Queste caratteristiche ne fanno un tessuto adatto anche all’abbigliamento dei bambini.
Capi d’abbigliamento e tessuti in bamboo si possono trovare nei negozi specializzati in abbigliamento di fibre particolari: l’ultima apprezzata caratteristica è il prezzo più economico rispetto ad altri tessuti naturali!
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Articolo tratto dalla rivista nr. 34
Categorie: Decrescita
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