Ingrandisci testo Riduci testo Stampa
Scrivi commento Leggi commenti Invia ad un amico

Le proprietà terapeutiche della Vitis Vinifera

La vite è utile nelle fragilità capillari, nelle irritazioni della pelle, negli inestetismi cutanei e nelle infiammazioni

Gianpaolo Giacomini - 21/10/2014




Sembra che la famiglia delle Vitacee fosse composta da numerose specie di vite denominate ancestrali o geologiche, proprio perché documentabili solo dai fossili, molte delle quali oggi scomparse.

Dopo l’ultima glaciazione una di queste si salvò tra il Caucaso, il Mar Caspio e il Mar Nero: la Vite Vinifera, vite, dunque, di origine euroasiatica, la quale si divide in due sottospecie: 

- la Vitis Vinifera Sativa che comprende le varietà coltivate, i vitigni;
- la Vitis Vinifera Sylvestris che è la varietà spontanea. 

Sin dal Mesolitico o Neolitico la vite selvatica era conosciuta e il suo frutto spontaneo, ma commestibile, veniva utilizzato per alimentarsi.

Ma quando l’uomo decise di “addomesticarla”?

 

L’ipotesi più probabile è quella secondo cui nel Paleolitico alcuni uomini, attratti dai colori degli acini, iniziarono a raccogliere qualche grappolo d’uva selvatica e “sedotti” dal suo gusto cominciarono a depositarli in recipienti di pelli, legno e pietra.

Gli acini, sovrastati dal peso dei grappoli iniziarono a trasudare succo, poiché in natura i lieviti della fermentazione vivono proprio sulle bucce degli acini e sono presenti nell’aria sotto forma di spore, quel “succo” assomigliava a un “vino spontaneo” e una volta assaggiato, avvolti da quella piacevole euforia, probabilmente decisero di berne ancora. 

La nascita della viticoltura 

Con la nascita dell’agricoltura gli uomini posero a dimora anche la vite selvatica. Per vari millenni, l’uomo ha continuato a “selezionare” acini e grappoli grandi e sani, dando vita a quelle molteplicità morfologiche che oggi osserviamo nelle circa 10.000 varietà d’uva conosciute sulla Terra.

Vari studi concordano sull’origine della viti-vinicoltura (coltivazione della vite e produzione del vino) collocandola nel “triangolo fertile della vite” ossia un vasto altipiano che si estende tra la catena del Tauro nella Turchia orientale, i versanti settentrionali dei monti Zagros nell’Iran occidentale e il massiccio del Caucaso (Georgia, Armenia, Azerbaigian). 

Il più antico racconto che fa riferimento alla vite e al vino è L’Epopea di Gilgamesh, re di Uruk, città-stato sumera. In questo racconto Gilgamesh, sconvolto dalla morte del suo amico Enkidu, parte alla ricerca del segreto dell’immortalità detenuto da Utnapishtim di Shuruppak, il Noè mesopotamico.
Nel suo viaggio mitico Gilgamesh incontra Siduri, la Donna del vino, che vive in un giardino vicino al mare, forse un vigneto cintato. Siduri lo dissuade dalla ricerca dell’immortalità, inebriandolo con il frutto della vite, esortandolo a godere delle gioie della vita.

Il tema della viticoltura è rilevante anche nella Bibbia, dove Noè, approdato sul monte Ararat, comincia a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriaca e giace scoperto all’interno della sua tenda (Genesi, 9, 20-23 ). 

Le mille proprietà benefiche della vite 

Per quanto riguarda i benefici, questa pianta vanta proprietà medicamentose tanto varie quante sono le varietà della vite stessa. 

Partiamo dagli acini, ricchi di sali minerali, in particolare potassio, ma anche manganese, rame, fosforo, ferro, utili per la formazione dell’emoglobina, per stimolare la secrezione di bile e per favorire la digestione; tra le vitamine non possono mancare la C, la B1, B2, PP ed A. Carboidrati, soprattutto fruttosio e glucosio, fibre, proteine e pochissimi grassi. 

Le proprietà terapeutiche degli antocianosidi e dei proantocianidoli contenuti nelle foglie di vite esercitano attività angioprotettrici: diminuiscono la permeabilità dei capillari e ne aumentano la resistenza. 

Le procianidine e i tannini catechinici contenuti nelle foglie esercitano un effetto antimutageno (correlato all’attività antiossidante) utile per prevenire l’invecchiamento cutaneo. 

L’olio di vinaccioli associato agli antocianosidi delle foglie concorre all’azione vasoprotettrice, donando elasticità alla pelle. 

Il resveratrolo riscontrato nelle radici e nella buccia dell’acino è utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, poiché migliora la fluidità del sangue. Esercita, inoltre, proprietà antinfiammatorie e ipocolesterolemizzanti. I polifenoli contribuiscono a mantenere elastica la pelle. 

Le vitamine espletano proprietà antiossidanti e vitaminizzanti. 

La linfa fresca, cosiddetta lacrima o “pianto” della vite, veniva utilizzata per trattare verruche e porri e, in soluzioni opportunamente diluite, come collirio. 

L’utilizzo delle gemme è particolarmente indicato nei processi infiammatori recidivanti o cronici, manifestando una spiccata attività anti infiammatoria. 

 

Il Nuovo Numero di Vivi Consapevole!

 

Ecco come ottenerla:

Macrolibrarsi.itIn Omaggio acquistando su Macrolibrarsi.it, ricevi gratuitamente la rivista per ogni ordine effettuato fino ad esaurimento scorte, poi riceverai il pdf.

NOVITA! App ViviConsapevoleApp ViviConsapevole, scarica gratuitamente la App per iPad e iPhone! troverai anche tutti i vecchi numeri di ViviConsapevole!

Ebook ViviConsapevoleEbook ViviConsapevole, scarica gratuitamente la versione digitale della rivista per leggerla sul pc, tablet e smarthphone.




Articolo tratto dalla rivista nr. 38


Condividi questo articolo

  • Share this post on Facebook
  • Tweet about this post
  • Share this post on Google
  • Share this post on Delicious


Categorie: Alimentazione e salute,Critica al Sistema Sanitario








Scrivi il tuo commento

Per farlo è necessario eseguire il login. Se invece non sei ancora registrato puoi farlo ora. Login - Registrati