La pillola anticoncezionale è la scelta giusta per te?
Gli effetti collaterali relativi all’assunzione della pillola anticoncezionale si fanno sentire anche nella ricerca di una gravidanza: un valido motivo per affidarsi a metodi contraccettivi naturali che rispettano la fisiologia e il corpo della donna
Marianna Gualazzi - 24/10/2013
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Senso di gonfiore, mal di testa, stanchezza, diminuzione drastica del desiderio e della capacità di provare piacere, infezioni genitali ricorenti: di cosa stiamo parlando?
La maggior parte delle donne che, come me, l’hanno assunta per un periodo della loro vita, hanno certamente capito che stiamo parlando della pillola anticoncezionale.
Sinonimo della liberazione sessuale della donna tra gli anni Sessanta e Settanta, la pillola è stata assunta da due generazioni di donne come se si trattasse della caramella magica capace di liberare la sessualità femminile eliminando il rischio di gravidanze indesiderate. Di effetti collaterali si è sempre parlato poco, al massimo il medico metteva in guardia sul rischio di un po’ di cellulite in più.
Ma tante di noi hanno potuto riscontrare sulla propria pelle effetti collaterali ben più gravi e temuti, primo tra tutti – paradossalmente – il calo del desiderio sessuale: come dimenticare il ritorno del desiderio, della sensualità, dello stare bene con se stesse e con gli altri non appena si smette di assumerla?
Quando è capitato a me è stato come stappare una bottiglia di champagne!
Pillola e gravidanza
Ma le conseguenze della pillola sulla salute della donna non si fermano a questo: nel loro libro ABC per la donna in piena salute Jane Bennet e Alexandra Pope portano all’attenzione dei lettori studi relativi agli effetti che la pillola può avere sulla fertilità.
La difficoltà nella ricerca di una gravidanza che si può riscontrare dopo aver assunto la pillola per tempi prolungati può essere facilmente spiegata tenendo conto del fatto che l’introduzione di ormoni “extra” nell’organismo può facilmente squilibrare la delicata danza ormonale su cui si basa il complesso meccanismo del concepimento e della gravidanza.
Ma gli effetti negativi della pillola si trasferiscono anche al nascituro: nelle donne che restano incinte dopo aver assunto la pillola si riscontrano livelli assai ridotti di acido folico e di zinco, elementi indispensabili per il corretto sviluppo fetale. Gli scarsi livelli di zinco causano alla donna smagliature, il formarsi di un perineo rigido, travagli prolungati e ragadi ai capezzoli. Inoltre, questa carenza è stata messa in correlazione con la depressione postpartum.
Riconnettersi con il proprio ciclo
Ma prima di ogni effetto collaterale, non dobbiamo dimenticare che la pillola elimina il ciclo mensile e con esso i numerosi e spesso fastidiosi problemi ad esso legati (mal di testa, crampi, insonnia, depressione, sbalzi d’umore): cancellarlo sembra un’operazione tanto semplice quanto innocua, eppure disconnetterci dal nostro ritmo naturale – così simile a quello delle fasi e dei cicli lunari, così vicino all’alternarsi delle stagioni, così in sintonia con la forza e l’energia della Terra – nasconde il grande pericolo di allontanarci dalla nostra natura femminile.
«La società moderna – scrive Miranda Gray nel libro Luna Rossa – considera l’esperienza del ciclo mestruale come un evento passivo, riconosciuto ma spesso ignorato o nascosto. Alle donne viene detto che devono sopportarne i disagi senza attirare l’attenzione perché questo “fa parte dell’essere donna”. Per questo motivo le donne spesso nascondono le loro difficoltà per paura di essere considerate deboli o piagnucolose e questa mancanza di comunicazione e attenzione sociale relega il ciclo mestruale nell’ambito di un evento da nascondere e di cui vergognarsi.
Il ciclo è invece un evento dinamico che, se liberato da condizionamenti e restrizioni sociali, può influenzare attivamente la crescita fisica, emozionale, intellettuale e spirituale della donna ma anche della società e dell’ambiente in cui vive».
Aggiungono Jane Bennet e Alexandra Pope nel loro libro ABC per la donna in piena salute che «il ciclo mestruale è strettamente connesso con la salute fisica e psicologica delle donne: riscontrare problemi e disturbi durante il ciclo è una modalità efficace per ricavare informazioni di vitale importanza su noi stesse e il nostro benessere».
Non rimuovere il ciclo con i problemi ad esso connessi, ma imparare a viverlo, a riconoscere le sue fasi, a “starci dentro”, è lo strumento principale che noi donne abbiamo a disposizione per imparare tanto su noi stesse, sulla nostra salute e sulla la nostra sessualità.
Sessualità intesa in senso lato, e quindi non solo come capacità di avere rapporti sessuali, ma di conoscere profondamente la nostra sensualità, di capire cosa ci dà piacere, non solo tra le lenzuola ma anche nella vita, una vita che abbiamo l’opportunità di vivere con passione, in contatto con il nostro vero sé – non dimentichiamo che tra le esperienze sessuali ci sono anche la gravidanza, il parto e l’allattamento.
Senza contare che un’esperienza del ciclo consapevole ci dà informazioni importantissime su come possiamo vivere il parto e la gravidanza, su quali possono essere le nostre paure più profonde e le nostre più inaspettate e inesauribili risorse.
Oggi, fortunatamente, noi donne abbiamo la possibilità di utilizzare metodi contraccettivi naturali non ormonali la cui efficacia di contraccezione è pari a quella della pillola, metodi che ci permettono di rimanere connesse con la nostra natura più profonda, di osservarla, studiarla, capirla e affrontarla, nei suo lati positivi e negativi.
Metodi che oggi possono farci stare serene e sicure rispetto a una gravidanza non desiderata e la cui scelta si rivelerà fondamentale domani, quando cercheremo un bimbo e quando dovremmo affrontare un parto, consapevoli degli strumenti di gestione del dolore e delle difficoltà che abbiamo appreso, pronte per farci invadere dal fiume benefico di ossitocina – l’ormone dell’amore – scatenato dall’arrivo del nostro bambino.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 34
Categorie: Critica al Sistema Sanitario
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