La permacultura vista dal suo fondatore
Intervista a David Holmgren - il co-fondatore della permacultura, la scienza che propone l’uso consapevole del territorio in cui viviamo, contribuendo a creare un ecosistema equilibrato e riducendo al minimo l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
- 11/04/2010
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Insieme a Bill Millison, David Holmgren è considerato il co-fondatore della permacultura, la scienza che propone l’uso consapevole del territorio in cui viviamo, contribuendo a creare un ecosistema equilibrato, riducendo al minimo l’impatto dell’uomo sull’ambiente e allo stesso tempo producendo risorse alimentari sufficienti. Questo nuovo modo di pensare ci può trainare verso l’uscita di crisi energetiche, perché permette di prendersi la propria responsabilità come individui e come parte di una collettività che comprende tutti gli esseri viventi.
In attesa dell’uscita del suo libro Permacultura. Principi e percorsi verso la sostenibilità, abbiamo incontrato l’autore, David Holmgren.
David, anzitutto vorrei sapere qual è la tua definizione di permacultura?
La permacultura è essenzialmente una progettazione sistemica per un utilizzo della terra e stili di vita che risultino sostenibili. Quindi non si risolve esclusivamente in una produzione di cibo naturale senza utilizzo di prodotti di sintesi chimica, ma comprende piuttosto il modo in cui ci relazioniamo al territorio ed un utilizzo sostenibile delle risorse naturali. (....)
Come è iniziata la permacultura?
Sia io che Bill Mollison fummo molto influenzati dal report I limiti della crescita che il Club di Roma pubblicò nel 1972. Abbiamo lavorato fianco a fianco per qualche anno e nel 1978 abbiamo pubblicato Permaculture One che rappresenta il testo base della permacultura. In ogni caso il nostro contributo fu diverso. Lui era un insegnante e si impegnò da subito per diffondere la permacultura, mentre io ero molto giovane e ancora studente. Siamo cofondatori della pemacultura, ma Mollison è il padre del movimento della permacultura. (....)
Con il raggiungimento del picco del petrolio, e in realtà di tutte le risorse (gas naturale, carbone, uranio ecc.) il mondo sta andando incontro a un’inevitabile discesa energetica. Quale può essere il ruolo della permacultura in questo nuovo scenario?
Credo che la permacultura abbia un enorme potenziale in questo nuovo scenario perché essendo nata dalla consapevolezza della limitatezza delle risorse, anticipa questa situazione. Come vivere con meno risorse? Questa è la domanda alla base della permacultura. In realtà, non abbiamo anticipato nulla poiché negli anni '70 era una consapevolezza piuttosto diffusa, ma poi i due decenni di fine secolo sono stati vissuti in uno stato di sonnambulismo totale. Quindi, oggi ci ritroviamo con un problema vecchio ormai di 40 anni che si ripresenta però in maniera più drammatica.
La discesa della disponibilità energetica comporterà enormi cambiamenti sociali e culturali su vasta scala e forse siamo più nelle mani di Dio che non nelle nostre (sorride). Però abbiamo la capacità di capire come funzionano certi sistemi e questo può aiutarci. Inoltre la permacultura si propone di mettere energia nel creare il mondo che desideriamo piuttosto che sprecare energia per combattere il mondo che non vogliamo. La permacultura si propone di costruire un senso “naturale” di abbondanza cercando di lavorare in sintonia con la natura.
La permacultura ha quindi un approccio olistico che non è quello tipico della nostra società...
Ti riferisci per caso alla credenza comune che la scienza e la ricerca risolveranno i nostri problemi?
È così.
Rispondo partendo dalla fine della tua domanda. Da due secoli in qua siamo abituati a pensare che per ogni problema c'è una soluzione senza considerare tutti gli altri aspetti che fanno parte dell'esistenza assieme a quel problema specifico. Il fatto è che il rimedio, che ovviamente non è sbagliato in sé, viene proposto e soprattutto accettato, perché ci permette di non cambiare la nostra vita. La gente mette un pannello sul tetto perché pensa di non inquinare, quindi tira fuori qualche migliaio di euro e si mette la coscienza a posto. Ma non è così. Devi considerare tutti gli aspetti per arrivare al pannello sul tetto. Il fatto è che ogni soluzione si propone di mandare avanti il sistema consumistico e industriale in maniera più efficiente. Bisognerebbe rifarsi al concetto di emergy che è uno dei concetti base della permacultura.
Andrea Bizzocchi
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Categorie: Decrescita,Ecologia e Localismo,Alimentazione e salute
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