La mania del pulito
La psicosi della pulizia: una malattia del nostro tempo
Friedrich HUNDERTWASSER - 31/05/2007
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La psicosi della pulizia è l’apparizione di una malattia tipica della nostra civiltà. Prima erano lo sporco e la scarsa igiene che portavano malattia e morte. Adesso è la sterilità esagerata a provocare malattia e morte. Tutto ciò che è organico, che agisce in modo caotico, tutta la molteplicità, la creazione individuale incontrollata dell’uomo e la vegetazione spontanea della natura vengono considerate sporche, caotiche e pericolose.
La sterilità esagerata porta alla morte.
L’industria dei detersivi, così come la lobby degli spray velenosi fanno propaganda impunemente alla televisione e nei media con falsità, con un lavaggio del cervello che ricorda la propaganda politica più sconsiderata. Ci si appella ai più bassi istinti delle persone semplici e dei bambini: la tua camicia deve essere più bianca di quella della vicina invidiosa. Che così facendo, dei veleni mortali uccidono il nostro vicino e la natura, non si dice niente. Veniamo convinti ad usare veleni e antidoti. Gli antidoti diventano sempre più pericolosi dei veleni. I rifiuti diventano sempre più pericolosi dei prodotti.
Nelle orribili e sterili città satellite, a una finestra su cinque c’è una donna con uno straccio in mano, che pulisce una finestra già perfettamente pulita per farla ancora più pulita. È una cosa penosa, ma anche una follia pericolosa. Se compare una macchia sulla parete, si rivernicia subito l’intera facciata, perchè non possa aggiungersi alcun arricchimento alla facciata monotona e sterile.
Guai se una camicia pulita, lavata con un sapone normale, mostra una macchia. La si elimina con veleni ancora più pericolosi, invece che gioire di un regalo insperato, che distingue proprio questa camicia dalla massa anonima di camicie tutte uguali.
Guai se tra le screpolature del marciapiede cresce dell’erba, guai se nasce spontaneamente un albero che non sia stato previsto e piantato dall’uomo. Non è permesso, e viene brutalmente schiacciato ed estirpato. È un tipico sintomo della malattia della nostra civiltà divenuta perversa. La sterilità eccessiva è mortifera. La concessione intelligente della crescita organica incontrollata e la molteplicità portano vita.
Abbiamo bisogno di ostacoli alla bellezza. Gli ostacoli alla bellezza sono irregolarità non regolamentate.
Tratto da Le strade del bello. Pensieri sull’arte e la vita. Scritti 1943-1999.
Dall’edizione di Walter Schurian, Edizione Langen Müller, 2004, Monaco di Baviera.
Traduzione di Maurizio Martinelli.
Friedrich Hundertwasser: un pittore metropolitano vegetativo
Hundertwasser nasce a Vienna nel 1928, pittore, architetto ed ecologista, si batte con ferma convinzione per una vita in armonia con la natura. Nel 1949 cambia il suo nome Friedrich Stowasser con Friedensreich Hundertwasser, che significa "lCento-Acqua di Pace-Regno."
Già negli anni ’50 con i suoi manifesti attaccava il razionalismo dell' architettura e lottava per una architettura vicina alla natura ed a misura d' uomo. Grazie alla sua instancabile attività è riuscito a dare forma a questi suoi progetti (il complesso di appartamenti nella Kegelgasse, la ristrutturazione della chiesa di S. Barbara a Barnbach nella Stiria, il KunstHausWien).
Nessun altro artista si è adoperato quanto Hundertwasser per la tutela dell’ambiente e per una vita in armonia con la natura. Il suo impegno ecologico ebbe origine ancora prima della nascita del movimento ambientalista.
La sua produzione non si esaurisce nei dipinti e nei progetti architettonici: Hundertwasser ha disegnato orologi, monete, targhe automobilistiche, schede telefoniche, bandiere e francobolli.
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Categorie: Ambiente,Critica al Sistema Sanitario
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