Kriya Yoga
L’antica scienza della realizzazione del Sé
- 15/08/2014
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Il Kriya Yoga è una tecnica di liberazione interiore.
È una pratica antica e sacra, insegnata dai più grandi yogi nel corso della Storia. Nei tempi moderni, il Kriya è stato donato nuovamente al mondo da una discendenza di giganti spirituali: il Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Paramhansa Yogananda, le cui vite straordinarie sono descritte approfonditamente nel famoso classico spirituale Autobiografia di uno Yogi.
L’antica scienza dello Yoga si occupa delle tre dimensioni dell’essere umano:
- la dimensione fisica a cui porta salute e vitalità
- la sfera mentale e psicologica a cui porta benessere, equilibrio e pace
- la realtà spirituale a cui porta un’espansione di coscienza e una comprensione profonda di noi stessi e della creazione.
Il Kriya Yoga agisce soprattutto in quest’ultima categoria: è una tecnica dell’anima per la realizzazione del Sé.
La natura divina dell’essere umano
Il mondo attorno a noi è molto più sottile e affascinante di ciò che i nostri occhi fisici possono percepire. La moderna fisica quantistica ci rivela delle realtà mai sospettate prima. La materia è solo la “crosta” della creazione, dietro alla quale si nasconde una verità luminosa e vasta.
Lo stesso vale per il nostro Sé, che è molto più vasto e profondo di ciò che normalmente si percepisce.
In verità siamo tutti esseri straordinari, anzi divini!
Tutti siamo essenzialmente esseri celesti, persino la persona più meschina o crudele.
Il nostro stesso Sé contiene già tutto ciò che abbiamo mai desiderato: l’amore infinito, la pace interiore, la saggezza cosmica, il potere invincibile, la gioia.
Allora come mai noi esseri umani sperimentiamo così poco della nostra natura divina? Perché non ci percepiamo come “dei”? Perché siamo afflitti da un incessante mare di sofferenza, di dolore, di turbolenze emotive, paure, ansie? Perché soffriamo di vuoti interiori, di desideri insoddisfatti, di mancanza d’amore?
La risposta è che viviamo troppo sulla superficie del nostro essere, in una dimensione esteriore che necessariamente ci porterà sofferenza. Più siamo superficiali ed esteriorizzati, più siamo separati l’uno dall’altro, in conflitto, lontani. Più invece siamo profondi, più troviamo una naturale unione con il mondo, un senso di pace e armonia.
Per questo motivo ciascuno di noi dovrebbe imparare delle tecniche per interiorizzare la propria energia.
Non c’è alternativa: se vogliamo vivere una vita felice, ci occorrono pratiche meditative scientifiche che funzionino, che ci aiutino ad andare dentro, verso il paradiso dell’anima.
Ecco cosa fa il Kriya Yoga: ci porta Dentro e in Alto.
Come lavora il Kriya Yoga
Lo scopo del Kriya Yoga è di accelerare lo sviluppo interiore verso la realizzazione del nostro più alto Sé.
Attraverso un lavoro energetico, lavorando con i flussi del prana (l’energia vitale), il Kriya ci porta su un’autostrada segreta verso la libertà del Sé: questa “autostrada” è la spina dorsale astrale (sottile, energetica) con i relativi chakra, che sono come “tabernacoli” interiori.
Paramhansa Yogananda, autore di Autobiografia di uno Yogi, ha portato il Kriya Yoga in Occidente, a partire del 1920.
Egli scrive: “Sappiamo che l’uomo è generalmente inerme di fronte all’impeto indomabile delle passioni malvagie, ma queste sono ridotte all’impotenza e l’uomo non trova alcun motivo per indulgere in esse quando sorge in lui la coscienza di una beatitudine superiore e duratura attraverso il Kriya”.
Il Kriya Yoga non ci porta solo dentro, ma, come abbiamo detto, anche in Alto: come una scala ci porta verso l’elevazione della coscienza, verso il cielo della consapevolezza. Il Kriya Yoga, infatti, distoglie scientificamente la nostra consapevolezza dall’esperienza esteriore, focalizzandola sul mondo interiore, sulla spina dorsale profonda.
La spina dorsale è molto più di ciò che pensa la maggior parte delle persone: è l’altare di Dio dentro di noi, dove sentiamo un flusso di grazia interiore e, come disse Yogananda, «la gloria dell’universo». È qui che si trova il nostro paradiso, dove dovremmo cercare di sentire l’ispirazione e dove possiamo trovare una beatitudine superiore e duratura.
Lo Yoga si è specializzato da secoli in questa scienza interiore, esplorando i mondi che si manifestano quando l’attenzione si rivolge verso il nostro interno, mondi di unione, fratellanza, armonia. Non c’è altro modo per trovare la felicità personale: essa deve essere trovata dentro, nel profondo del nostro essere.
In breve, il Kriya Yoga è una tecnica potente per chi desidera entrare nel mondo interiore, che funziona come le ali per l’anima.
Yogananda ha definito il Kriya Yoga come “la rotta aerea” verso la realizzazione interiore.
Per chi non ha ancora letto la sua Autobiografia di uno Yogi troverà in essa una miniera d’ispirazione.
Chi desidera invece approfondire il discorso del Kriya Yoga troverà tante informazioni e approfondimenti nel libro Kriya Yoga. Il manuale completo per la libertà interiore (Ananda Edizioni). Si tratta di una tecnica antica e allo stesso tempo moderna, sottile e potente.
Vuole portarci a una sola meta: la felicità vera e duratura.
Buon percorso!
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Articolo tratto dalla rivista nr. 37
Categorie: Crescita Personale
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