Intestino
Un secondo cervello al servizio del sistema immunitario
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Quando pensiamo all’intestino, abbiamo l’immagine mentale di una sorta di laboratorio che seziona, scarta e assimila i vari nutrienti contenuti nel cibo che ingeriamo. Tuttavia questo è solo uno dei molti ruoli che questo organo svolge per l’insieme del corpo umano. Al contrario di ciò che siamo abituati a credere, l’intestino non solo riceve gli input inviati, ma è soggetto attivatore di numerosi processi biologici e nervosi. In pratica siamo dotati di quello che molti scienziati hanno definito un “secondo cervello” – l’intestino appunto – o meglio ancora un sistema nervoso enterico, preposto a reazioni cellulari e organiche strettamente collegate con il sistema nervoso centrale, ossia cervello e midollo spinale.
È interessante notare che questi due organi derivano dallo stesso tipo di tessuto embrionale, che durante lo sviluppo fetale si differenzia nei due diversi sistemi nervosi i quali rimarranno connessi mediante il nervo vago, il decimo nervo cranico che scorre dal tronco cerebrale verso l’addome. Le informazioni e comunicazioni scambiate tra cervello e intestino non sono monodirezionali, come potremmo credere, ma viaggiano nei due sensi. Ossia il cervello può inviare istruzioni all’intestino che però del pari può inviarne di sue al cervello. Anzi, l’intestino ne invia decisamente di più del cervello.
I probiotici per la salute del cervello
È ovvio che in tutto questo i microbi e la flora presenti nell’intestino svolgono un importantissimo ruolo. Per esempio, nel 2013 i ricercatori dell’UCLA (Università della California di Los Angeles) hanno scoperto che le donne che consumano yogurt due volte al giorno hanno significative differenze di connessioni neuronali tra regioni del cervello e maggiori funzioni cerebrali rispetto a quelle donne che consumano yogurt senza probiotici o che proprio non ne consumano.
I ricercatori hanno dimostrato che il tipo e la quantità di probiotici che abbiamo nell’intestino condizionano il modo in cui il nostro cervello lavora e si organizza.Ma questo studio non è il solo a raccontarci queste meraviglie. Ce ne sono molti altri, condotti su animali, che rilevano come la presenza di specifiche specie di probiotici sia correlata alla riduzione di stress ormonali e comportamentali associati ad ansia e depressione. I ricercatori della Texas Tech University hanno cercato di capire come può funzionare questa correlazione e secondo loro i soggetti agenti sono il GABA (che riduce lo stress e l’ansia), la serotonina (che riduce il comportamento aggressivo e promuove il sonno) e la dopamina mAlimentazione sana e abitudini ecologicamente sostenibili sono alla base di una buona efficienza intestinale, che è premessa di base per la salute dell’intero organismo psicofisico 59 Medicina Olistica (che svolge un ruolo su focalizzazione, piacere e motivazione) prodotti da alcune differenti specie di probiotici. È probabile che queste sostanze chimiche, in movimento tra intestino e cervello tramite il nervo vago, influenzino la salute mentale.
Il ruolo della flora batterica
Se poi consideriamo che l’intestino è anche la sede dell’80% del nostro sistema immunitario abbiamo un quadro davvero chiaro dell’importanza di questo organo e del suo stato di salute. È palese che con tutti i vantaggi, a livello immunitario e non solo, che un intestino sano apporta, il potere della flora batterica benefica nel ruolo digestivo non dev’essere trascurato.
Se l’ambiente interno non è ben rifornito di batteri salutari necessari per scomporre/ smaltire il cibo correttamente, il corpo non sarà in grado di assimilare tutti gli importanti nutrienti assunti. Ma come possiamo capire se la nostra flora batterica è sana, insufficiente o squilibrata? I seguenti sintomi possono essere interpretati il più delle volte come un chiaro segno di una situazione di indebolimento intestinale, in cui dei batteri nocivi hanno occupato troppo spazio. Maggiori sono i sintomi e minore è il livello di flora ideale che dovreste avere:
- depressione o morale basso;
- desiderio smodato di zuccheri e
- carboidrati raffinati;
- gas e gonfiore;
- infezioni ricorrenti;
- insonnia;
- mal di testa;
- nausea;
- stanchezza;
- stitichezza o diarrea.
Questi segnali vanno presi in seria considerazione dato che un intestino efficiente è la migliore difesa contro le malattie. Si tenga presente che gli squilibri nella flora intestinale sono abbastanza comuni, considerando quanto essa sia vulnerabile agli insulti ambientali e alimentari di cui purtroppo non abbiamo consapevolezza. Lo stile di vita, la dieta, un buon rapporto con l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo sono fondamentali per mantenere in buona salute l’ecosistema intestinale.
Salute dell’intestino: cosa la minaccia
Le sostanze che interagiscono con esso sono varie e, senza entrare nel dettaglio di combinazioni alimentari o scelte dietetiche particolari, ci preme qui sottolineare quegli elementi che per chiunque sono di ostacolo all’equilibrio del microbioma. Ecco un elenco delle principali sostanze che indeboliscono l’intestino.
Acqua con cloro: va ricordato che l’acqua additivata con cloro, comune nei nostri acquedotti, non uccide solo i batteri patogeni ma anche quelli benefici. Meglio dotarsi di filtri adatti a eliminare il cloro.
Antibiotici: tutti sappiamo ormai che questi medicinali distruggono qualsiasi tipo di batterio intestinale (quindi anche quelli salubri). Siamo sovraesposti agli antibiotici anche in conseguenza dei trattamenti di questo tipo somministrati agli animali da allevamento che poi mangiamo.
Cereali raffinati: questi carboidrati semplici sono immediatamente trasformati in zucchero dall’organismo per cui ritorniamo al problema dello stesso tipo (vedi alla relativa voce).
Cibo ogm: le conseguenze dell’assunzione di cibo geneticamente modificato sono vaste e complesse. Il cibo industriale può contenere ogm e quindi andrebbe evitato se possibile.
Inquinanti dell’aria: anche queste sostanze sono state correlate ai disordini gastrointestinali e non è difficile crederlo, visto che ci troviamo davanti a miscele di elevata tossicità.
Prodotti chimici usati in agricoltura: anche piccole quantità di queste sostanze chimiche sono molto nocive per l’organismo umano e in particolare per la flora intestinale. Un erbicida come il glifosato, uno dei più usati nell’agricoltura italiana, è tossico per le cellule. Ricorrere ad alimenti coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica, che non fa uso di prodotti tossici, è molto importante.
Proteine animali: il ruolo delle proteine animali nella patogenesi di alcune malattie anche degenerative, per esempio del colon, è stato suggerito da vari studi e anche la classificazione OMS della carne lavorata come cancerogeno (2015) va in questo senso.
Saponi antibatterici: sono un prodotto sempre più diffuso per scopi igienici. Sappiamo però che molti batteri amici vivono sulla nostra pelle: i neonati e i bimbi prematuri messi direttamente a contatto con la pelle della madre acquisiscono questi batteri benefici attraverso questo abbraccio.
Zucchero: il cibo migliore per i batteri patogeni. Fornire loro zuccheri è come allevarli all’ingrosso e contribuire al processo di infiammazione cronica che ne deriva.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 45
Categorie: Alimentazione e salute
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