Il Sentiero Sottile attraverso lo Spazio
Ebe Anna Navarini - 17/09/2012
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Muoversi nello Spazio di un luogo per la prima volta è un’esperienza che coinvolge i sensi ordinari ed anche i Sensi Superiori. Attraverso filtri invisibili giungono al nostro corpo fisico, tramutato in Antenna, suoni e visioni ravvicinati e lontani.
Inconsapevolmente cerchiamo di conoscere quel luogo attraverso le insondabili vibrazioni che ci giungono attraverso la rete di fili sottili e avvolgenti per connettersi a noi (v. film ‘Avatar’, NdR) e trasmetterci la ‘sensazione del luogo’.
Di solito accade inconsapevolmente perché la nostra Natura Spirituale è normalmente sovrastata da una infinità varietà e quantità di cose ordinarie e poco rilevanti, ma efficacemente ottundenti per il Corpo, l’Anima e lo Spirito.
Spesso è l’ Ego il principale protagonista del nostro incedere nel Sentiero attraverso il Bosco. Come spesso accade, anche il Bosco diviene solo uno Scenario sul quale esibiamo i nostri talenti: quanto stiamo bene, quanto siamo bravi a star bene nella meravigliosa natura, ad essere in perfetta sintonia con essa, a dire che è bello questo, bello quello, a parlare insomma sempre e solo di noi stessi … che ci perdiamo il suono vero del luogo ed anche il suono del silenzio nel quale si potrebbero manifestare Suoni Sottili e Lontani ed anche vicini … lo strisciare di una vipera, vicino al piede, la caduta di una foglia, un falco in cielo … un brivido di incertezza e magari timore per la nostra fragilità …
Tuttavia a volte a qualcuno in un momento di particolare assenza da sé stesso (assenza di Ego e presenza di Sé Superiore), può accadere che l’antennina si alzi da sola e capti vibrazioni direttamente dallo Spirito del Luogo, il Genius Loci.
Questo momento magico potrebbe ricordare quello della fondazione arcaica di una città, o la semplice connessione allo Spirito del luogo stesso o la diretta conoscenza delle Forze che in quel luogo si muovono.
Nello Spazio della Madre Terra si sono trovati ovunque nel mondo abitato dall’Uomo, altari e luoghi sacrificali (che significa ‘render sacri’) nei boschi, quando il senso della morte della vittima designata aveva valore simbolico legato alla sacralità stessa del ciclo Vita/Morte.
Nella nostra realtà deleghiamo vigliaccamente a terzi questa operazione mentre a noi rimane solo l’atto finale del consumo di una ex-vita a scopo nutrizionale/sovranutrizionale, in un mondo già esageratamente sovrappeso con tutte le complicazioni che ciò comporta.
Ma torniamo al concetto del rendere/essere sacro. Negli ambienti naturali nell’antichità la vita spirituale si svolgeva presso grandi alberi, pietre erranti, fonti ipogee, sorgive, vallette, pianori segreti e molti altri luoghi meno immaginifici ma egualmente carichi di potenza spirituale, erano luoghi rituali di connessione al Piano Divino. In questi luoghi successivamente sono stati eretti/sovrapposti templi a templi a vario titolo nella storia.
Spesso tutta questa enorme complessità della Madre Terra è stata ridotta a figura magica, mostruosa, fatata, deforme, paurosa, liberatoria, mitica, leggendaria.
Se abbiamo attraversato un Percorso Spirituale siamo in grado però di riconoscere che tutto ciò è solo un aspetto semplificato Piano Divino che silenziosamente ci permette di ‘giocare’ con la sua simbologia complessa.
Nella meraviglia dell’ infinitamente Piccolo possiamo intravedere, con i nostri Sensi Superiori, l’ infinitamente Grande e riconoscere che i 2 Alberi si specchiano l’Uno nell’Altro.
Tuttavia ci capita di ‘sentire’ con i Sensi Superiori che un luogo ‘sia morto energeticamente’, che non trasmetta vibrazione di connessione celeste, intesa come connessione spirituale.
Questo può indicare che in quel luogo siano accaduti fatti che ne hanno violato l’integrità, azioni che abbiano infranto il collegamento con il candore originario.
L’azione virtuosa dell’Uomo/Donna che agisca attivamente e con Puro Spirito in esso e su di esso, riporta la vita autentica sulla Madre Terra. Qualcuno esegue riti di purificazione tramite il Suono, qualcuno seppellisce cristalli od oggetti purificati che aiutino la rinascita energetica di un luogo, anche naturale, qualcuno intraprende iniziative virtuose che ne riqualifichino lo stato energetico.
Ma è ormai nostra ferma condizione che sia l’Uomo Unificato in sé stesso il vero veicolo della purificazione e della guarigione terrena e che per questa ragione si inizia a parlare di Geografia Sacra, successiva alla mentale, Geometria Sacra.
Si tratta della comprensione profonda della Natura nella sua Forma dativa, nella sua Essenza femminile e del rinnovato approccio creativo dell’Uomo Nuovo in essa.
In questa visione Totale, come enunciato nel Primo Principio della Permacultura secondo David Holmgren per il quale Osservare e Interagire sono 2 parti della stessa azione di avvicinamento, riconosciamo la totalità della nostra Vera e completa Visione, la quale va vista come Sostanza Consapevole anche nella nostra stessa vita e nei confronti del nostro prossimo in quanto facente parte dell’ Ambiente, nella sua accezione ampia.
Se si vuole cambiare il Mondo si deve prima di tutto cambiare sé stessi, (“sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”) i propri comportamenti conformisti, consolidati, familiarmente trasmessi, le abitudini, gli eccessi e 1000 comportamenti sottilmente offensivi per il nostro prossimo e quindi per l’ Ambiente Nuovo nel quale vogliamo vivere.
Osservare significa imparare a conoscere profondamente l’Essenza dell’oggetto che stiamo osservando, cosa o Essere che sia. Non superficialmente, non distrattamente, non imperiosamente, non confusamente, non funzionalmente, focalizzando attentamente, con rispetto, e con tutto il tempo che serve affinché questo processo si compia. Nell’Osservazione mettiamo tutta la nostra capacità di attribuire senso a ciò che stiamo osservando.
Osservare non è solo guardare ma anche vedere nel profondo comprendendo le attitudini, le capacità, le potenzialità e tutto ciò che è possibile.
Osservare è la Coscienza in azione.
Interagire è il passo successivo che non esisterebbe se non ci fosse il precedente (a meno di non improvvisare, naturalmente, ma non è ciò di cui stiamo parlando).
Questa azione sinergica è un frutto molto delicato in quanto prevede il rispetto profondo dell’Essenza dell’Altro, la qual cosa risulta essere molto complicata nel mondo sovraffollato da egopatici più o meno manifesti.
Infatti l’interazione non contempla soverchiamento, annichilimento (volontario o involontario dell’Altro), fagocitazione, forzatura.
Qualche esempio di come applicare i principi della permacultura nella vita quotidiana collegandola al nostro Piano Spirituale?
Il primo nucleo al quale applicare questa Norma Fondamentale è il nostro prossimo, chiunque altro esso sia, come ad esempio:
- non deridere mai l’altro per un suo difetto o un suo comportamento;
- controllare la propria competitività per lasciar spazio a tutti;
- cercare di risolvere le questioni personali difficili, direttamente con l’interessato e non creare circoli viziosi tramite ‘alleanze politiche’ vecchio sistema;
- non soverchiare l’altro con la propria fisicità né con la parola;
- non adulare né blandire il prossimo per nessuna ragione;
- la Natura non è serva dell’Uomo e nessun Uomo deve esserlo di nessun altro Uomo;
- ascoltare e non ridacchiare mentre il nostro interlocutore parla;
- attivare continuamente circoli virtuosi non lasciar fermo e trascurato nulla in modo che Spirito e Materia si alimentino vicendevolmente mescolandosi continuamente;
- fermarsi a meditare su tutto ciò in silenzio e solitudine;
- studiare e mettere in pratica e molto altro da approfondire …
Se desideriamo profondamente Essere nel Mondo e sulla Madre Terra, soprattutto rispettandola, come potremmo non voler esigere da noi stessi esattamente la stessa gamma di sentimenti nei confronti dell’ Umano Altro?
Come potremmo evolvere nel Sistema Alternativo se non a partire da uno sviluppo della Coscienza Superiore (progettando e vivendo insieme!)?
Come potremmo parlare e diffondere pensieri propositivi che riguardano il futuro del Pianeta di tutto il Genere Umano e non considerare immediatamente, il nostro singolo vicino, quello del sedile accanto, con gli stessi criteri?
Se non partiamo dal Piccolo non arriveremo al Grande e vice versa (bell’inghippo, eh?). Il tutto però in condizioni di difficoltà s’intende, sennò il gioco è facile …
Nell’immagine conclusiva convivono i 4 elementi interagenti in maniera non visibile ma efficacissima:
Fuoco (indiretto)
Aria (indiretta)
Acqua (diretta)
Terra (indiretta)
Permacultura e Spiritualità trovano equilibrio in questa convivenza del Tutto in Uno-Uno in Tutto.
Buona vita!
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Categorie: Decrescita
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