I figli degli uomini - Editoriale di vivi Consapevole 24
Nuovo numero di vivi Consapevole dedicato alla Biodiversità in uscita a fine mese!
Marianna Gualazzi - 15/01/2011
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"Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione".?
Vandana Shiva in Biodiversità: un punto di vista del Terzo mondo.
Londra, anno 2027. La città è lacerata dalla guerriglia urbana: degrado, vandalismo, tafferugli, atti terroristici sono all’ordine del giorno. L’umanità è sconvolta dalla coscienza dell’imminente catastrofe. Non si tratta di una guerra nucleare globale, dello stravolgimento del clima, di una nuova glaciazione o dell’innalzamento del livello del mare, di una carestia globale o della mancanza di acqua, né tantomeno dell’invasione della terra da parte di forze aliene. L’umanità è arrivata al capolinea: la specie umana è stata colpita da un’infertilità globale e da diciotto anni sul pianeta non nasce più un bambino.?
"The children of men" (in italiano "I figli degli uomini") è un film che mi ha molto colpito: una distopia che immagina davvero quello che potrebbe essere il peggiore dei mondi possibili – un’umanità non più fertile: come un suolo sfruttato da anni di monocultura, una foresta esausta, un fiume troppo inquinato per ospitare e generare la vita.?? Nel dicembre 2006, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 2010 Anno internazionale della biodiversità. E,dato che la scomparsa della diversità biologica è stata identificata come il fattore dal più devastante impatto sull’esistenza della specie umana, i paesi europei si erano impegnati– attraverso l’iniziativa Countdown 2010 – a fermare questo processo entro, appunto, il 2010.
?L’obiettivo non è stato raggiunto. Per la persistenza e l’importanza della questione, abbiamo deciso di dedicare il primo numero del 2011 a questo tema: con la volontà di affermare chiaramente che ogni anno è l’anno della biodiversità. Ogni mese, giorno, ora e minuto sono da dedicare alla salvaguardia della diversità biologica, se è vero che, oggi come oggi, il tasso di estinzione è fra le 100 e le 1.000 volte superiore al tasso naturale, ossia a quello senza interferenza umana: anche su questo delicato tasto il “fattore uomo” ha giocato un ruolo decisamente importante.
La diversità biologica è l’assicurazione sulla vita della nostra specie. E se ci dimentichiamo che il nostro habitat è prima di tutto quello naturale – non quello metropolitano – quando avremo logorato anche le ultime foreste e prosciugato l’ultimo fiume, allora forse ci estingueremo anche noi.
Vicino a dove abito c’è una stradina di campagna, ai lati ci sono campi per il pascolo, fossi con l’ortica, alberi da frutto che non vengono potati da diversi anni: sono ricoperti di vischio o producono frutti piccolissimi ma molto saporiti. Ci sono anche dei roveti e qualche tralcio di uva fragola incustodito.? Quest’anno con mia figlia abbiamo raccolto l’ortica e ci abbiamo fatto la frittata e la pasta. Abbiamo raccolto le more, che sono state la nostra merenda dall’inizio di agosto alla fine di settembre. Abbiamo mangiato l’uva guardando le mucche che pascolavano. In ottobre abbiamo raccolto le pere e le mele che cadono a terra e che nessuno raccoglie e ci abbiamo fatto delle torte, o le abbiamo cotte al forno. ?Io spero che di queste stradine ce ne siamo tante anche vicino a dove abitate voi, e che ci possiate andare spesso. Per approfittare e godere della ricchezza dei frutti della terra e per rubare qualche prezioso seme da piantare nel vostro giardino o sul vostro terrazzo: noi stiamo provando con un melo.
Il Nuovo Numero di Vivi Consapevole!
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Articolo tratto dalla rivista nr. 24
Categorie: OGM,Politica e Informazione,Decrescita,Ecologia e Localismo,Ambiente,Alimentazione e salute
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