Depressione e contraccezione: un legame dannoso
Gli ultimi studi mettono in relazione lo sviluppo della depressione con l’uso della pillola anticoncezionale tradizionale
Baby Comp - 10/02/2017
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Una nota rivista scientifica americana di psichiatria ha da poco pubblicato i risultati di uno studio danese condotto su un campione di oltre 1 milione di donne di età compresa tra i 15 e 34 anni, che rivela una marcata associazione tra l’utilizzo di contraccettivi ormonali e la comparsa di depressione nella donna.
Abbiamo chiesto a Jessica Borgogni, che da anni gestisce il forum LadyFertility qual è la sua esperienza in relazione agli effetti nel breve-medio periodo derivati dall’assunzione di un farmaco anticoncezionale.
I risultati di questo studio sembrano incredibili. Nella tua esperienza con tantissime donne attive nel tuo forum LadyFertility, tra coloro che utilizzavano la pillola, hai trovato conferma di ciò?
Assolutamente sì. La comparsa di sintomi di depressione è proprio uno dei motivi più frequenti per cui le donne interrompono questo farmaco. Appartengono allo spettro depressivo anche il calo del desiderio e del piacere sessuale, variazioni nell’appetito, la perdita di interesse nelle relazioni affettive e i pensieri suicidari.
Questa correlazione dipende dalla modalità di assunzione del farmaco oppure proprio dal fatto che la donna sospende la sua attività ovarica e questo porta delle conseguenze importanti sulla sua stabilità psico-fisica?
Purtroppo la modalità di assunzione è irrilevante rispetto agli effetti collaterali di questo farmaco, perché entra in circolo ugualmente ed è così che svolge la sua funzione.
Nelle assunzioni locali, come l’anello vaginale o il cerotto, possono essere risparmiati di più gli organi del tratto digerente, ma i principali problemi sono legati alla soppressione dell’ovulazione femminile, che è il meccanismo alla base di tutti i metodi ormonali.
Anche le dosi non hanno nulla a che vedere con l’importanza dei sintomi che possono essere provocati, questo è un equivoco frequente. La cosiddetta “pillola leggera” all’atto pratico non esiste, tutto dipende da come la totalità del nostro essere (corpo, cervello, mente) reagisce al farmaco.
Grazie alla tua esperienza, sai dire quanto tempo – in media – trascorre prima che la donna abbia nuovamente un’ovulazione regolare e un equilibrio ormonale relativamente normale?
Anche questo è molto soggettivo. La maggior parte delle donne tornerà a ovulare entro le prime 4-6 settimane dalla fine del contraccettivo ormonale, o comunque entro alcuni mesi, tenendo conto che il ritorno alla regolarità spesso è graduale.
Non mancano, però, i casi in cui ancora dopo 1-2 anni il ciclo non si è ripristinato spontaneamente. Questo accade soprattutto quando la pillola è prescritta come cura per disfunzioni ormonali, senza ulteriore supporto medico.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 47
Categorie: Alimentazione e salute,Critica al Sistema Sanitario
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