Debole come un uomo, tranquillo come un Dio
Riconoscere, accogliere e pacificare le emozioni per trasformarle in pura energia creatrice
Selene Calloni Williams - 04/09/2017
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Molte condizioni e stati d’animo divengono patologie solo perché sono considerati tali.
Bisogna avere la forza di ribellarsi al giudizio comune e stare dalla parte dell’anima. L’anima del mondo è emozione; tant’è vero che si dice che qualcosa – un pezzo di legno, una nuvola o un fiume, per esempio – ha un’anima quando si pensa che abbia la capacità di provare sentimenti.
Tutte le emozioni sono anima, anima mundi; vanno percepite con attenzione cosciente, ripetendo a se stessi: «So che sto provando questo, so che sto provando quello». Bisogna ascoltare emozioni e sentimenti senza essere spinti ad agire da essi. Allora ciò che provi si tradurrà in pura energia e creatività.
Quando l’emozione si sarà fatta pura forza creativa, priva di connotazioni date dai comuni valori di bene e male, allora potrai agire. La tua azione sarà più creativa, libera, elevata, divina.
Non esistono emozioni migliori o peggiori, ma ciascuno deve ascoltare le emozioni che lo visitano con uguale attenzione: filtrare l’anima attraverso le categorie della mente comune serve a renderci misurabili, prevedibili e governabili nelle nostre reazioni, non ci permette di evolvere, di essere creativi, di crescere.
Umano, molto umano
Se durante la giornata ti senti attraversato da una sensazione che la tua mente giudica “tristezza” o “rabbia” o “frustrazione”, osserva ciò che provi con attenzione cosciente, semplicemente ascolta e non agire sotto l’impulso della sensazione. Permettiti di sentirti umano, molto umano. Di’ “sì” alla debolezza, ascoltala: è l’anima del mondo che si esprime attraverso di te. Dapprima la sensazione si intensificherà, poi impeccabilmente si trasformerà: non sarà più tristezza, rabbia, frustrazione… ma solo pura energia, calore, da cui si svilupperanno forza e creatività.
Invece le emozioni rifiutate, rimosse, represse ti spingono a compiere azioni senza controllo, a volte inconsulte, come quelle che si possono mettere in atto sotto l’impulso della rabbia, per esempio. Per gli antichi e ancor più per i primitivi animisti e per gli sciamani le emozioni sono avi, dei, numi, demoni, spiriti che ci visitano, ci attraversano per essere riconosciute e risolte, pacificate, trasformate in pure energie.
Avere fede nell’anima mundi
Per essere capace di dare attenzione cosciente a tutti i moti dell’anima mundi che ti attraversano, ascoltandoli senza agire sotto la loro influenza, devi essere tranquillo, divinamente tranquillo. Questa condizione è data dalla capacità di avere fede. Non tanto fede in un principio trascendente che vive in qualche cielo lontano, ma piuttosto fede nell’anima del mondo, che è lo spirito della natura. Fede nel sole e nella pioggia, nell’estate e nell’inverno, nel germoglio che fiorisce e nel fiore che appassisce. C’è un’anima che manifesta questi movimenti naturali, la stessa anima è sentimento ed emozione nell’uomo. Avere fede nel mistero e nel divenire, in ciò che non è visibile, che ancora non è manifesto, fede nel buon esito delle tue emozioni e sentimenti, significa essere libero dalla paura e poter stare nell’attenzione cosciente con amore, lo stesso amore che puoi sentire per la fragilità di una farfalla, per l’impermanenza di un fiore. Non avere paura, abbi fede, stai nell’ascolto consapevole e tutto si trasformerà in forza pura e creatività.
Pacificare le emozioni
Troppo spesso le persone cadono vittima delle energie che le attraversano, a causa di una mente comune, una mente del mondo che esse hanno introiettato e che vuole tenerle “al loro posto”, in una condizione di misurabilità, prevedibilità, governabilità, privandole del loro naturale potere creativo. Questa mente suggerisce agli individui che le emozioni sono conseguenze degli eventi, ma non è affatto così, semmai è proprio l’opposto.
Perciò hai bisogno di “pacificare” le emozioni, ciò equivale a dire che devi nutrire i demoni e gli dei con il cibo che essi più apprezzano: l’attenzione cosciente, smettendo di giudicarli, di filtrarli attraverso le categorie della mente comune, liberandoli. Lo spirito liberato immancabilmente si trasforma nel tuo più potente alleato. Questa “pacificazione” è un processo che prima si apprende e meglio è. Se vogliamo aiutare i nostri figli a essere creativi dobbiamo insegnare loro la pacificazione creativa delle emozioni, aiutandoli a essere deboli e, nelle debolezze, tranquilli, liberi e creativi come degli dei.
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