Dal Seme ai Semi

Impariamo come l’arte del cibo, quella dell’amore e l’ecologia possono alimentarsi e sostenersi a vicenda

Elsa Masetti - 01/06/2016

Qualche settimana fa uno tra i miei amici di faccialibro ha messo un post brillante sulla sostenibilità, sull’urgenza di un’agricoltura e un’amministrazione sostenibile delle risorse. Corre spesso questa parola, legata a grandi sistemi, quale alternativa per agire finché si è ancora in tempo, per salvare il pianeta – la Terra.

Che sia da salvare sento in me, è ancora un’intervenire, dall’alto e da fuori. La terra, percepisco in un attimo, non è da salvare. È da amare. Come la Donna.

Mi sorprendo a digitare il seguente commento: Sì, è apprezzabile l’avanzare di colture del rispetto e tuttavia e ancora, Terra=Donna.

Fintanto che l’uomo non impara, di nuovo, il prezioso e divino valore del suo seme, “andando in giro” a disperderlo in modo distratto, strategico e assente, senza alcuna cura e amore, senza alcuna attenzione a come e quando inseminare, senza alcuna devozione-adorazione, per quel sacro suolo di madre terra, stento a vedere una via d’uscita. E, vero, le donne hanno bisogno di trovare il coraggio di essere al comando dell’amore, di essere quella terra d’amore che sono, dicendo stop a quella soddisfazione sessuale predatoria, conveniente, emozionale e quantificante (inventata e veicolata dai media, di maschia mentalità).

La Terra ha ed è un potenziale di appagamento e spesso andiamo in cerca solo di una breve e superficiale soddisfazione.

La green economy tra le lenzuola

Si parla tanto di sostenibilità, di ecologia, compresa, quella della mente, di green economy… Di ciò che possiamo fare per produrre un cambiamento. Dall’alto? Dall’alto di che? Tutto sembra là fuori, in un mondo che diciamo di voler cambiare. Il mondo non è la Terra. È ciò che noi abbiamo fatto della Terra. E della Donna.

Si parla molto di sementi da difendere, da lasciare fuori da manipolazioni genetiche, OGM free. Sì, fantastico! Com’è la green economy tra le lenzuola? In che modo manipoli e strumentalizzi il tuo seme, uomo?

L’apparato sessuale maschile è tutto esterno, ben poco vi resta attaccato dopo lo slancio. È un tale, potente, consapevole e misterioso strumento d’amore, anch’esso formato dal buon senso della Terra, che è vita. Tuttavia l’uomo pensa di poterlo addomesticare, potenziare, gonfiare, sfruttare allo sfinimento, innaffiando la sua performance con infiniti e ripetitivi video porno. Lo stesso fa con la Terra. E con la Donna.

Terra e Donna

L’apparato sessuale femminile è tutto interno. Conca fatta della stessa sostanza fruttuosa, accogliente, intelligente, di quella piega inseminata, nell’orticello sinergico, fuori casa, di cui vai tanto fiero. In essa il seme ristà, imprimendo le sue informazioni, le sue attitudini, le sue memorie. In quella conca il seme porta le sue informazioni, vadano a visibile manifestazione o non lo facciano.

La terra assorbe tutto. Finché può. Anche la donna. In seno accoglie semi dissennati, che germogliano serpenti: polipi, cisti, fibromi.

Certo, per l’orticello magari selezioni i semi, preferisci quelli biodinamici, frutto di colture rispettose, senza manipolazioni, prodotto di un terreno non vessato, esaurito dalla richiesta di prestazioni. Sei egualmente selettivo con il tuo di seme, con l’energia-informazione che veicola? Vai cercando terre lontane in cui soddisfare immediate voglie su suoli sottomessi, inariditi dalla colonizzazione senza freni?

E la donna, ti imita. Esserti uguale è un modo sottile e inconsapevole di vendicarsi. Non ci sono terre lontane su cui, ingannandoci, riporre le proprie scorie. La Terra è un unico organismo, una Donna è tutte le donne e tutte le terre sono la Terra.

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