Curcuma: un aiuto per il sistema immunitario
Tutti i benefici della spezia indiana e le ricette per usarla a scopo terapeutico
Silvia Strozzi - 21/09/2012
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Il nome curcuma deriva dal Sanscrito Kum- kuma: si tratta di una pianta da sempre usata nella medicina e nella cucina indiana. Ancora oggi è l’ingrediente principale del curry indiano che si usa anche nella mostarda. Si impiega nella medicina ayurvedica da oltre 5000 anni come depurativo generale, come rimedio digestivo, in presenza di febbre, infezioni, dissenteria, artrite e disturbi epatici. La polvere della radice di curcuma di colore gialloarancio diventa rosso-marrone in presenza di costituenti chimici alcalini. L’olio essenziale contiene la curcumina (sostanza colorata e colorante che stimola la bile), proteine, glucosio, fruttosio, vitamina C. Altri componenti della curcuma sono il potassio e l’amido che costituisce il 26% di questa spezia.
Un balsamo per molti malanni
Molteplici sono le proprietà riconosciute alla curcuma: dall’azione antinfiamatoria, se si è in presenza di artrite, a quella digestiva poiché stimola la secrezione biliare favorendo la digestione dei grassi, senza dimenticare la proprietà epatoprotettiva dei tessuti del fegato, qualora siano esposti a farmaci o ad abuso di alcol. È inoltre utile nella prevenzione delle cardiopatie (come lo zenzero aiuta a ridurre il colesterolo nel sangue) e sembra che inibisca e prevenga la crescita delle cellule tumorali.
Molto interessanti sono le proprietà antiossidanti della curcumina – la spezia che si ottiene dalla curcuma – che sono in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare. La curcumina ha anche proprietà cicatrizzanti: in India infatti viene applicato il rizoma di curcuma per curare ferite, scottature, punture d’insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti. Si è inoltre constatato che l’effetto della curcumina è ancora più evidente quando è associato a un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa.
I benefici della spezia che è considerata lo zafferano delle Indie, non finiscono qui: secondo un recente studio condotto dal Linus Pauling Institute dell’Oregon State University (Usa) e dell’Università di Copenaghen in Danimarca e pubblicato nel «Journal of Nutritional Biochemistry», la curcuma può essere considerata un buon aiuto per il potenziamento del sistema immunitario. Secondo lo studio, al momento del consumo della spezia, si vedrebbe l’attivazione della catelicidina, un peptide antimicrobico già presente nel nostro organismo, le cui potenzialità verrebbero addirittura triplicate. La curcuma viene già da tempo utilizzata nella medicina naturale come terapia contro le infezioni, soprattutto al tratto intestinale. Questa nuova scoperta potrebbe mettere in luce nuove terapie meno invasive per aiutarci a stare meglio.
Come utilizzare la Curcuma
In cucina si utilizza per aromatizzare il tè e in tantissime ricette etniche. Se il gusto della curcuma inizialmente vi risulta un po’ troppo particolare, provate a mettere un cucchiaino di polvere nell’acqua di cottura della pasta o nel brodo di cottura dei cereali: sarà così più delicato al palato. Ecco un antipasto semplice ma di grande effetto.
Patè di seitan e curcuma
- 200 g di seitan lavato a mano
- 1 scalogno
- 1 cucchiaino di curcuma
- 1?2 carota
- 1?2 gamba di sedano
- 1?2 bicchiere di vino bianco
- olio d’oliva extravergine
Tritate le verdure e stufatele con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e uno di acqua. Aggiungete il seitan tagliato a pezzettini e il vino bianco. Lasciate stufare a fuoco lento per almeno 20 minuti. Lasciate intiepidire il tutto e aggiungete la curcuma. Frullate e servite con crostini di mais o ai cinque cereali o sistemando il composto come ripieno di tronchetti di cuori di sedano bianco.
Come rafforzare le difese immunitarie?
Quando le difese immunitarie s’indeboliscono, l’organismo diviene più suscettibile alle infezioni e scatta la necessità di rafforzare il nostro “esercito”. È opportuno ricordare che le barriere naturali dell’organismo (muco, epidermide, succhi gastrici ecc.) costituiscono un’importante linea difensiva, che coopera con le difese immunitarie antigene-specifiche (anticorpi e linfociti T) per potenziare lo schermo contro gli attacchi invasori. Lo stress, associato a patologie, all’uso smodato di antibiotici e a fattori ambientali (freddo, umidità, cambio di stagione, eccessiva esposizione solare), può indebolire le difese naturali: in simili frangenti l’organismo dev’essere in grado di ripristinare e rafforzare le proprie difese immunitarie.
Tante sono le risorse che la natura ha da sempre offerto all’uomo: il variopinto gruppo di piante medicinali ad azione immunostimolante si rivela un ottimo aiuto per rafforzare il sistema immunitario indebolito. Una di queste è senz’altro l’echinacea che agisce a livello del sistema immunitario, rafforzandone le difese indebolite. Il fitocomplesso è costituito da echinacoside, acido caffeico, acido cinnamico (fenilpropani), glico-proteine e molecole eteropolisaccaridiche. È particolarmente indicata per la prevenzione di raffreddore, influenza, herpes, situazioni di stress.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 30
Categorie: Alimentazione e salute
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