Conoscere e controllare il respiro per riequilibrare il sistema nervoso
Scopri e imparare a praticare il Kumbhaka: la sospensione del respiro per controllare le emozioni
Le Vie Del Dharma - 06/10/2017
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Istintivamente pensiamo che la respirazione si svolga in due fasi: l’inspirazione e l’espirazione. In realtà c’è un terzo fattore che entra in gioco e si tratta della sospensione o ritenzione del respiro, che nella tradizione yogica prende il nome di Kumbhaka.
Da secoli gli yogi hanno riconosciuto e descritto le quattro fasi che compongono la respirazione:
- Puraka, la fase inspiratoria
- Antara Kumbhaka, la sospensione del respiro a polmoni pieni
- Rechaka, la fase espiratoria
- Bahya Kumbhaka, la fase di ritenzione del respiro a polmoni vuoti
Come avviene Kumbhaka e i suoi benefici
Kumbhaka è una forma di apnea rilassata che prolunga una piccola pausa che già avviene naturalmente tra l’inspirazione e l’espirazione. Prova a prestare attenzione al tuo respiro naturale e noterai anche tu che esegui inconsciamente questa breve pausa tra ogni inspiro ed espiro.
Gli yogi hanno osservato e compreso questa fase di sospensione del respiro, l’hanno indagata con profonda consapevolezza e hanno sviluppato tecniche per prolungarla in modo da portare benefici al corpo e alla mente: modificare il metabolismo, riequilibrare il sistema nervoso, controllare le emozioni.
Prima di praticare il kumbhaka, è importante capire che non si tratta di trattenere il respiro in un brusco stato di apnea: la corretta sospensione del respiro avviene in modo tranquillo e rilassato, senza tensioni o pressioni, senza fretta né intenzione di “strafare”. Come sempre nello yoga, la pratica va costruita con pazienza, gradualità e soprattutto rispetto per i propri limiti. Per questo alcuni manuali e scuole di yoga consigliano di non praticare il pranayama e la ritenzione del respiro senza un’adeguata esperienza o la supervisione di un insegnante. Sicuramente è fondamentale procedere con cautela, ma con la guida di un bravo insegnante o di un valido testo queste tecniche di respirazione sono alla portata di tutti, anche di chi pratica yoga da poco tempo.
Praticare la sospensione del respiro agisce sulla pressione sanguigna, aiuta a sviluppare la capacità polmonare, stimola il sistema nervoso simpatico e parasimpatico e favorisce in modo molto efficace il rilassamento. Sul piano mentale, emotivo e spirituale, aiuta a raggiungere maggiore chiarezza, concentrazione e calma, a coltivare il non attaccamento e persino a vincere le dipendenze e gli eccessi di consumismo che contraddistinguono lo stile di vita contemporaneo.
Respirazione e rilassamento
La profonda correlazione tra respiro e rilassamento è nota non solo a chi fa yoga, ma anche nell’ambito della ricerca e di altre discipline incentrate sulla respirazione. Federico Mana è un esperto di respiro: è apneista di profondità, primatista italiano e istruttore di apnea, ma pratica da anni e insegna anche lo yoga, disciplina che propone insieme all’apnea in programmi formativi orientati al benessere. Nel suo libro Il Respiro scrive: «come respira una persona ansiosa? La risposta è immediata e istintiva: con un ritmo veloce e superficiale […] Se è vero che uno stato emotivo come l’ansia è in grado di alterare la respirazione, probabilmente è vero anche il contrario. La respirazione rappresenta lo specchio della nostra situazione di benessere».
Per imparare a guardare in questo specchio, ti proponiamo un esercizio di pranayama che abbina il movimento del corpo al respiro: insegna a osservare il proprio respiro, accresce la consapevolezza delle varie fasi, migliora l’elasticità e l’espansione del torace e aiuta a prepararsi alla ritenzione del respiro a polmoni pieni.
Shanti Mudra, il gesto della pace
Significativamente, questo esercizio è chiamato Prana Mudra, “il gesto del prana”, ma anche Shanti Mudra, il “gesto della pace”, poiché conferisce un senso di serenità.
Siediti in una posizione comoda, con la colonna vertebrale ben dritta, il mento leggermente rientrato e le mani in grembo.
Fai qualche respiro lento e profondo per prepararti alla pratica.
Contrai leggermente la zona addominale.
Inizia l’inspirazione (segui la sequenza delle foto):
1. allarga i gomiti e poni le mani col palmo in alto e le punte dei medi ravvicinate. Man mano che inspiri, solleva le mani dal basso verso l’alto, parallelamente al corpo;
2. le mani salgono al petto;
3. poi alla gola;
4. passano davanti al viso e si separano, in modo che le braccia rimangano aperte, le mani all’altezza delle orecchie. La fine del movimento coincide con la fine dell’inspirazione.
Ritieni delicatamente il respiro, eseguendo un’apnea a polmoni pieni, senza sforzarti, con il tuo ritmo. Inizia l’espirazione, lentamente, muovendo le braccia e le mani in ordine contrario al gesto compiuto durante l’inspirazione.
Termina contraendo nuovamente la zona addominale.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 50
Categorie: Crescita Personale
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