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La casa sull’albero

Consigli utili su come costruirla per e con i propri figli

Gianni Manfredini - 01/12/2011




Poter disporre di un piccolo o grande rifugio "inaccessibile", da svelare agli amici, può diventare il cuore di mille avventure immaginarie, quelle che solo i bambini sono in gradi di inventare. Cimentarsi nell'autocostruzione di una casa sull'albero permette anche a noi genitori di condividere quelle avventure e quella voglia di giocare che con l'età man mano svanisce, ma che possiamo riassaporare con i nostri figli. L'impresa non è facilissima e occorre tenere ben presente alcuni fondamentali punti fermi.

Sicurezza
Questo deve essere il vostro chiodo fisso. I bambini sono in grado di creare situazioni da "crash test" anche con un semplice pennarello. Figurarsi con una casa sopraelevata. Qualsiasi sia la soluzione che adotterete considerate la solidità del materiale, della struttura, dell'uso proprio e improprio che verrà fatto. Verificate personalmente la stabilità della costruzione, anche con controlli periodici.

Fattibilità
Ovviamente il requisito fondamentale è quello di avere un albero adeguato a disposizione. Ma quale tipo di albero? Nell’immaginario collettivo la casa è costruita ad alcuni metri d'altezza su un imponente albero secolare. Scordatevelo. Difficilmente avrete a disposizione un gigantesco albero secolare e tantomeno la perizia di improvvisarvi carpentieri a parecchi metri d'altezza. Inoltre di solito si immagina la casa come una sorta di "cappello di fungo" che viene costruita attorno a tronco. Quel tipo di soluzione richiede un’elevata capacità progettuale e costruttiva. È più ragionevole, invece, ipotizzare soluzioni che possano sfruttare l'impiego di sostegni (già esistenti o da realizzare) per sorreggere la costruzione, senza dover poggiare l'intera struttura sull'albero stesso. Guardatevi attorno. Trovare un albero che da solo possa reggere tutta la struttura potrebbe essere impossibile. Provate a individuare un albero sufficientemente robusto, dotato di rami solidi in grado di diventare il "cuore" della vostra casa. L'albero in questione potrebbe essere nelle vicinanze di altri elementi portanti. Io personalmente ho costruito una casa che sfrutta la vicinanza di alcune rocce. E sono appunto le rocce a sopportare la gran parte del peso. In assenza di elementi pre-esistenti è possibile realizzare dei sostegni supplementari, come pali infissi nel terreno, o strutture portanti. Se non ritenete idonei gli alberi che avete a disposizione, provate a consideare l'ipotesi di costruire una casa "tra gli alberi", una casetta sopraelevata che possa sfruttare la vegetazione circostante sia per raggiungere la struttura, sia per integrarla.

Progetto
Una volta individuato il luogo e l'albero idoneo, soffermatevi a studiare il progetto. Probabilmente sarà la vostra prima esperienza di autocostrizione di una simile struttura quindi studiate bene l'ambiente che avete a disposizione. È ovvio che meno ambizioso sarà il vostro progetto, maggiori possibilità di successo avrete nella realizzazione. Di sicuro i vostri figli gradirebbero avere un’ampia casa segreta, dotata di porte e finestre, nella quale ospitare a dormire tutti i loro amici. È facile comprendere come una simile opera non sia certo alla portata di tutti i genitori. Quindi meglio partire da progetti più modesti. Il vostro punto di partenza dovrebbe essere una solida pedana sopraelevata, attorno alla quale costruire delle strutture perimetrali. Se avete bisogno di un approccio più pratico, provate a imbastire una semplice base (basta il perimetro) con quattro assi, e appoggiatelo nel vostro cantiere dotandolo degli opportuni sostegni per verificare che la vostra casa non sia, per così dire, "campata per aria" e possa darvi sufficienti garanzie di solidità. Se questa prima prova vi soddisfa potete cominciare a stendere un vero e proprio progetto, in base al quale organizzare il lavoro e reperire il materiale.

Materiale
Quando avrete un progetto ben definito potrete armarvi di metro, carta e penna e stilare la lista del materiale che vi occorre. Saranno principalmente assi di legno che potrete farvi tagliare della misura opportuna presso un centro di “fai da te” o di vendita di legname. Una seconda, e più affascinante, strada è quella di sfruttare materiali di recupero e addomesticare il proprio progetto in funzione di quello che si ha, o che si riesce a trovare. Questa seconda ipotesi può risultare più tortuosa, perché vi obbliga ad adeguare il progetto iniziale al materiale di cui disponete, ma è in grado di aggiungere ulteriore valore e gratificazione alla vostra opera, in quanto basata sul concetto del riuso. Senza contare che i costi finali possono abbattersi drasticamente. Tra i materiali facilmente reperibili e utilizzabili trovate i pallet, che possono fungere ottimamente da base portante. Sono sufficientemente solidi anche se pesanti e poco maneggevoli. Difficilmente riuscirete a smontarli perché i chiodi sono ribattuti ed estraibili a fatica, quindi è meglio sfruttarli per quel che sono: delle ottime basi d'appoggio. Da soli i pallet non risolvono la questione pavimento in quanto le assi sono distanziate. Occorre quindi prevedere un pavimento vero e proprio (bastano delle semplici assi) da utilizzare come superficie calpestabile. Anche il resto della casa può esser costruito con elementi di recupero: assi, canne, teli. Una volta assicurata la solidità della base e del parapetto il resto del materiale costruttivo può essere via via adattato e, anche nella sua eventuale varietà, contribuisce ad aggiungere originalità alla vostra costruzione. La tenuta, o l'esistenza stessa, del tetto è subordinata al progetto e all'uso che vi siete preposti. Se la casa è dotata di pareti chiuse e ben solide sarà opportuno attrezzarla con un tetto adeguato, a tenuta d'acqua, per accentuare il carattere di "rifugio". Se avete optato per una soluzione più semplice, anche il tetto stesso diventa poco importante e può essere facilmente realizzato con elementi meno durevoli come teli o frasche. Per quel che riguarda i danni che potrete creare alla pianta, in certa letteratura si sostiene che è preferibile (per contenere i punti di intrusione nell'albero) utilizzare poche e robuste viti passanti al posto di funi o corde che potrebbero, invece, danneggiare una superficie maggiore. Se poi, alla fine di questa avventura, i vostri figli snobbassero la vostra meravigliosa creazione, potrete pur sempre godervi un meritato riposo nel "vostro" nuovo rifugio sopraelevato.


Questa casa è stata costruita dall’autore. È interamente realizzata con materiali di recupero. Per il tetto sono stati utilizzati teli di vecchie sedie sdraio.



Sul retro della casa è ben visibile come nel progetto si sia sfruttata l’esistenza di una roccia alla quale appoggiare gran parte del peso della struttura.


Il disegno mostra come sia possibile utilizzare l'albero come parziale sostegno della casa. L'elemento orizzontale è la base della casa e l'elemento verticale e' una struttura di sostegno.

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 23


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Categorie: Bioedilizia e Bioarchitettura,Autoproduzione e Riciclaggio creativo


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