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Che cos’è il sovescio ?

Un metodo efficace e naturale per nutrire sia il terreno che la pianta

Dott. Agr. Antonio Lo Fiego per Arcoiris - Sementi Biologiche e Biodinamiche - 04/04/2013




Con la rivoluzione verde (avvenuta nella seconda metà del secolo scorso) aveva preso il sopravvento il concetto che i fertilizzanti chimici fossero sufficienti per nutrire la pianta, rendendo di fatto accessoria la sostanza organica. Nel tempo tale assioma ha mostrato i propri limiti, e oggi è comumenente nota l’importanza della sostanza organica nella nutrizione vegetale: la maggior parte dell’azoto, dello zolfo e una frazione importante del fosforo sono presenti sotto forma organica e la loro liberazione progressiva da parte della sostanza organica è un processo importante che assicura la nutrizione vegetale. 

Ma la presenza della sostanza organica è basilare soprattutto per le caratteristiche fisiche del terreno. Sia nell’agricoltura professionale che nei piccoli orti le proprietà fisiche del terreno assumono un ruolo fondamentale: carenze nutrizionali, tossicità, infestazioni da nematodi ed altro possono essere facilmente risolte se la struttura fisica del terreno è favorevole. In altri termini il terreno deve essere in equilibrio, pertanto la fertilità organica del terreno è inderogabile. Tale armonia si ottiene con l’uso del sovescio che è un metodo efficace e naturale per fertilizzare il terreno. 

Quando si usa il sovescio si incrementa la sostanza organica che migliora la fertilità fisica, chimica e microbiologica del suolo e si creano le condizioni affinché i microrganismi terricoli possano attaccare e trasformare la sostanza organica, che mineralizzandosi libererà elementi nutritivi essenziali alle colture. Per questi motivi un suolo si considera veramente fertile quando presenta una fauna e una flora biologicamente attiva e molto varia, una buona struttura e una conseguente ottima capacità di degradazione del materiale organico. In particolare nei suoli poveri di sostanza organica l’interramento dei sovesci, o dei residui colturali, assume una grande importanza. 

Cos’è il sovescio 

Il sovescio è un’antica pratica agronomica che consiste nella coltivazione di essenze che in prossimità della resistenfioritura vengono trinciate, disidratate per qualche giorno in campo ed incorporate nei primi 25 cm di terreno per migliorarne la fertilità. La massa interrata viene subito attaccata da macro e microrganismi che la trasformano in parte in humus e in parte in elementi nutritivi prontamente utilizzabili (in particolare azoto) dalla coltura che seguirà. Naturalmente più fibra conterrà, maggiore sarà la resa in humus.

Di fatto il sovescio è un mezzo per concimare i terreni ed è una pratica ampiamente utilizzata nell’agricoltura biologica. In genere sostituisce il letame e l’apporto di sostanza secca e di azoto è equivalente, o addirittura superiore, al letame stesso. 

Il sovescio con le leguminose e con le graminacee 

Un sovescio costituito da leguminose, grazie alla loro attività di fissazione dell’azoto, aumenta significativamente il contenuto in azoto del terreno. Quando le essenze utilizzate hanno un apparato radicale molto profondo, queste arricchiscono gli strati superficiali del terreno con elementi nutritivi prelevati da quelli più profondi. Il sovescio con le leguminose è particolarmente importante dal momento che queste sono tra le poche specie vegetali in grado di fissare direttamente l’azoto atmosferico al terreno. Un altro tipo di sovescio è rappresentato dalle graminacee che, essendo ricche di fibra, formano più humus che nutritivi di pronto utilizzo. Essendo colture depauperanti che sfruttano molto il terreno potrebbero causare problemi di carenza di azoto nella coltura successiva. L’ideale sarebbe falciarle giovani o coltivarle in miscugli con leguminose per stabilire un equilibrio: le graminacee forniranno il carbonio (molta fibra), mentre le leguminose forniranno l’azoto (proteine e azoto fissazione). 

In genere le miscele da sovescio hanno una grande rapidità e forza di crescita, buona produzione di massa verde, rusticità e buona resistenza alla siccità, le radici riescono a sgretolare il terreno arrivando in profondità e la parte aerea attira una notevole quantità di insetti pronubi (che trasportano il polline da un fiore all’altro) per un lungo periodo. Hanno anche l’importante funzione di eliminare le infestanti, comprese le più resistenti, quali la gramigna. Consentono, inoltre, l’arieggiamento dei terreni asfittici a causa di troppo calpestio o del tipo di struttura che impedisce di svolgere le normali funzioni biologiche. La conseguenza è l’arricchimento della vita del sottosuolo, della biodiversità e il riequilibrio dei vari elementi utili a contenere e/o evitare problemi causati da insetti dannosi (es. afidi). 

Benefici dei sovesci sul terreno 

  • Aumentano la sostanza organica e di conseguenza migliorano la fertilità.
  • Rallentano i fenomeni erosivi mediante la copertura del suolo (cover crop).
  • Migliorano la struttura.
  • Riducono le infestanti (malerbe).
  • Hanno proprietà biocide nei confronti di funghi e parassiti (ad esempio disinfestazione del suolo dai nematodi, dannosi per gli orti e le serre).
  • Limitano la perdita per dilavamento dei nitrati non utilizzati dalla coltura precedente.
 

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 32


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Categorie: Autoproduzione e Riciclaggio creativo





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