Benessere Femminile e Medicina Antroposofica
Salute e malattia nella donna secondo l’approccio terapeutico olistico messo a punto da Rudolf Steiner
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Convinta che ci sia un altro modo per curare, diverso da quello proposto dalla medicina ufficiale, la dottoressa Giusy Corrao, specializzata in Ostetricia e Ginecologia, intraprende un percorso alternativo che la porta verso la medicina antroposofica.
La dottoressa inizia il percorso di autoconoscenza del medico antroposofico Rudolf Steiner e ora utilizza con successo la Medicina Antroposofica nel quotidiano con le sue pazienti, sostenendole nelle varie tappe e passaggi dell’essere donna.
Dottoressa Corrao qual è la visione della Medicina Antroposofica riguardo alla malattia e al paziente? Quale approccio terapeutico propone?
La visione della Medicina Antroposofica è molto affascinante e complessa. L’essere umano è considerato nella sua dimensione non solo fisica ma anche energetica, animica (emozioni, pensieri, passioni, sentimenti) e spirituale.
Nella Medicina Antroposofica si studiano le correlazioni tra il mondo vegetale, minerale, animale e la fisiopatologia dell’organismo. Queste sostanze, che subiscono processi speciali di lavorazione, costituiscono i farmaci e vengono consigliati al paziente allo scopo di sostenere le sue forze di guarigione.
Insieme a queste è fondamentale il colloquio biografico, l’arte-terapia e la cura dell’alimentazione.
La malattia non si combatte, si cercano le radici dello squilibrio nella complessità dell’essere, nella sua biografia.
Non si cerca l’agente patogeno per cui vale il consiglio: vaccinati contro ogni virus influenzale, evita lo stress e le preoccupazioni, assumi questa medicina per questa malattia e quest’altra per quella. Quello che si cerca di fare è di aiutare l’organismo a mobilizzare la propria capacità di resistenza, a rafforzarsi durante situazioni stressanti o conflittuali.
Ma ciò che è fondamentale nella Medicina Antroposofica è il cammino spirituale del medico.
Personalmente ringrazio il dottor Giuseppe Leonelli per avermi trasmesso la sua grande umanità e umiltà come elemento indispensabile nell’arte della Medicina. In parole più semplici quest’approccio così “poco scientifico’’ nella mia attività professionale ha avuto come risultato che nessuna donna ha avuto bisogno della terapia ormonale sostitutiva in menopausa e solo pochissime donne hanno dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico per asportare un fibroma o una ciste ovarica.
Quali soluzioni offre alle ragazze e alle donne che hanno bisogno di un metodo contraccettivo sicuro?
Ritengo importante che le ragazze e le donne siano consapevoli dei loro cicli mestruali.
Non consiglio la pillola estro-progestinica, oltre che per gli effetti collaterali possibili perché è un farmaco e altera la fisiologia femminile in un modo molto subdolo: dà un’informazione falsa all’ipofisi, la grande direttrice d’orchestra del nostro sistema endocrino (ormonale).
Così abbiamo un falso ciclo, da noi chiamato “pseudo mestruazione’’ e un assetto ormonale alterato che non rispetta le variazioni cicliche fisiologiche, e quando la donna decide di sospendere la pillola si può trovare di fronte a un problema di amenorrea (assenza di ciclo).
Le soluzioni: per le donne che hanno un buon rapporto con il loro corpo e non con la tecnologia propongo il diaframma.
Altrimenti oggi ci sono sul mercato dei piccoli computer per la contraccezione tecnologica naturale che funzionano attraverso l’analisi della temperatura basale e garantiscono una precisione del 99,3% nel riconoscere i giorni non fertili del ciclo. Occorre, come nel caso di qualsiasi metodo contraccettivo, osservare scrupolosamente le istruzioni di utilizzo. Visto che i valori delle misurazioni sono visualizzabili sul display, esiste la possibilità di usare le curve della temperatura basale della donna per un eventuale controllo della fertilità con la propria ginecologa.
Io personalmente lo consiglio sempre, nei primi tre/sei mesi di utilizzo, per permettere un periodo sicuro di apprendimento del sistema contraccettivo.
Da anni è impegnata nell’aiutare le donne a conoscersi meglio e a sviluppare una maggiore consapevolezza del loro corpo e della loro fisiologia. Dal 2015 ha in programma degli incontri per donne, con lo scopo di curare il loro femminile, per imparare a esprimerlo e trasmetterlo in modo armonico.
Ci può anticipare qualche informazione a riguardo? Dove si terranno questi incontri e quali saranno, a grandi linee, i temi trattati?
Gli incontri inizieranno nel 2015, ma il progetto è nato nel mio cuore circa una decina di anni fa.
Sentivo l’esigenza di uno spazio diverso da quello che avevo in studio nella relazione con la paziente, uno spazio in cui la Salute-Cura e la Bellezza-Arte si potessero coniugare per dare la possibilità alle donne di percepire il loro spazio sacro interiore, e apprendere come mantenerlo integro, sano.
Desideravo mettere al servizio di un maggior numero di donne il mio sapere che si era andato costruendo negli anni con la mia attività professionale, in modo che potessero vivere con maggiore consapevolezza e felicità la propria femminilità.
Ho incontrato un’artista ed Euritmista, Giovanna Galimberti, e con lei ho lavorato al progetto per nove mesi.
Nel 2009 è nato il primo percorso rivolto alle donne, dalla più giovane a quella più anziana, perché credo nell’unione fra le generazioni che, nella nostra cultura, si è perso. In questi anni abbiamo proseguito con questi incontri fino a sviluppare per il 2015 un percorso dal titolo “Sorgenti del femminile: curare il proprio femminile per poterlo esprimere e trasmettere in modo armonico”.
Il percorso è stato ideato ed elaborato per la prevenzione, la salutogenesi e il benessere delle donne. L’originalità del metodo di trasmissione, che coinvolge la sfera cognitiva, intuitiva, emozionale e creativa, permette alla donna di accogliere e sviluppare quanto le necessita.
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Articolo tratto dalla rivista nr. 39
Categorie: Critica al Sistema Sanitario
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