Argento colloidale potente antibiotico
Un battericida davvero efficace e senza impatto sull’organismo
Valerio Pignatta - 03/02/2014
Tweet
Negli ultimi anni l’utilizzo dell’argento colloidale per la cura di varie patologie sta diventando sempre più diffuso e le titubanze e i dubbi su questa forma di preparato stanno lasciando il posto alla meraviglia per l’efficacia e la velocità di azione di un rimedio che pare avere tutte le carte in regola per un futuro di successo travolgente.
Cos’è esattamente l’argento colloidale?
La definizione esatta non è facile perché la chimica dei colloidi è un settore molto complesso e il concetto stesso di colloide è cambiato nel corso del tempo.
Con argento colloidale si intende comunemente una sospensione liquida di argento elementare oppure una dispersione liquida di composti a base di argento difficilmente solubili.
Solo la prima di queste è adatta all’uso sanitario.
Nell’argento colloidale le più piccole particelle dell’argento elementare sono finemente distribuite in acqua distillata. Si usa acqua distillata perché non devono esserci impurità.
Se per esempio nell’acqua ci sono altri cationi e anioni possono formarsi altri sali come quelli d’argento che sono molto pericolosi.
Va quindi sempre tenuta presente la differenza tra sali e sospensioni, che è fondamentale sia per la salubrità del rimedio sia per la sua efficacia.
Al momento dell’acquisto o della produzione bisogna fare la massima attenzione alla composizione del preparato. Non ci devono essere all’interno altre proteine o additivi.
Le particelle di argento sono nanometriche e non sono la stessa cosa degli ioni argento, i preparati a base dei quali sono spesso venduti come argento colloidale, ma in realtà non sono altro che argento ionico in soluzione.
Pure gli ioni argento hanno la capacità di combattere i batteri, ma sono molto reattivi e tendono a formare velocemente sali di argento come il cloruro. L’argento colloidale puro invece è assolutamente atossico per tutte le forme di vita che non siano monocellulari.
L’argento colloidale prodotto per mezzo di un generatore casalingo, come quelli che ormai si trovano sul mercato, è costituito da quindici atomi circa e ha un diametro compreso fra 1 e 5 nm. Un nanometro è un millesimo di micrometro, che a sua volta è un millesimo di millimetro.
Per avere un’idea della grandezza delle particelle si può immaginare che i batteri di dimensioni comprese fra i 200 e gli 80.000 nm siano da 40 a 16.000 volte più grandi di una particella di argento colloidale.
Il potere antibatterico
La caratteristica terapeutica più evidente dell’argento colloidale è proprio quella di essere un potente antibatterico.
L’argento, nella forma di nanoparticelle del colloide, interrompe il ciclo metabolico enzimatico dei batteri e ne provoca il soffocamento e la morte nel giro di sei minuti. Dopo di che il sistema immunitario e linfatico entrano in gioco per la loro espulsione.
L’azione di questo rimedio è così veloce che i batteri non hanno quasi mai il tempo di riprodursi mutandosi in ceppi resistenti, perché il tempo di replicazione dei batteri è molto superiore rispetto alla velocità di azione battericida dell’argento. Viceversa l’argento colloidale non esplica azione sugli enzimi presenti nell’organismo, che sono molto diversi dalle forme di vita monocellulari.
Le particelle colloidali svolgono dunque nel sangue un’azione duratura di disinfestazione e disabilitano l’enzima specifico del metabolismo di molte forme di virus, batteri e funghi, catalizzandolo e soffocando in tal modo i microrganismi stessi.
Controindicazioni e dosi consigliate
Un’unica controindicazione all’assunzione di argento colloidale è la presenza di una grave insufficienza renale che potrebbe facilitare l’insorgere di argiria, una colorazione grigia della pelle dovuta a depositi di argento in seguito all’uso molto prolungato di argento colloidale non coadiuvato da un buon apparato escretore.
Le dosi quotidiane di sicurezza non devono superare i 350 ug per un adulto di 70 kg o i 25 ug per un bambino di 5 kg.
Il contenuto di argento totale è normalmente espresso sotto forma di parti per milione (ppm) equivalenti a milligrammi di argento per litro (mg/l).
Per ogni patologia e per ogni situazione però le dosi sono diverse e l’utilizzo di un prontuario ad hoc o il ricorso al consiglio di un medico o di un naturopata è utilissimo e d’obbligo.
Una regola generale che deriva dalla pratica clinica in Germania stabilisce comunque un dosaggio massimo di 2 ml/kg di peso corporeo (concentrazione di 25 ppm), sia per gli adulti sia per i bambini (va sempre preso a piccoli sorsi e a digiuno per evitare che si leghi ad altri elementi dei cibi introdotti).
Si tenga presente che in caso di uso prolungato anche i batteri buoni del tratto intestinale possono risentirne. Sarebbe allora opportuno ripristinare la flora batterica consumando yogurt probiotici di buona qualità.
Dove reperire l’argento colloidale
In effetti, il reperimento dell’argento colloidale per uso terapeutico non è proprio facile. Tranne alcune farmacie molto rifornite in pratica è possibile trovarlo solo su siti internet che vendono parafarmaci tramite commercio elettronico online.
In questi casi il rischio di non procurarsi un prodotto di qualità è piuttosto alto, ma approfondendo prima il tema e facendo un po’ di verifiche è possibile anche trovare prodotti di grande purezza ed efficacia. Marche come Crystal Silver o Nano Silver sono ottimi punti di partenza e modelli di confronto per eventuali altri prodotti simili reperiti.
Attenzione ai siti che promuovono preparati ad alta concentrazione di argento (da 100 ppm fino a 2000 ppm) e che in pratica non tengono conto della potenziale tossicità di queste concentrazioni.
Come afferma il dottor Gabriele Graziani, un esperto in tema, la concentrazione attiva ottimale è di 10 ppm. Concentrazioni eccessive sono inutili, sia per la tendenza a perdere lo stato colloidale che esse comportano, sia per i rischi cui queste ci espongono.
Autori tedeschi come Josef Pies e Uwe Reinelt consigliano invece soluzioni con concentrazioni di 25 ppm. Ma l’ipotesi più riduttiva mi sembra sempre la più auspicabile, specie le prime volte che si assume un rimedio mai assunto prima.
Un’ipotesi alternativa è quella di produrselo da soli con l’utilizzo di un generatore a norma, utilizzando barrette d’argento purissimo al 99,9% e acqua distillata. E ovviamente seguendo attentamente le istruzioni.
Il nocciolo dell’informazione sul tema è comunque questo: anche le infezioni più resistenti possono essere sgominate dall’argento colloidale nel giro di una o due settimane. E, al contrario degli antibiotici, qui non ci sono effetti collaterali.
La scelta sta quindi al paziente.
Ovviamente, se non ci sono cambiamenti positivi a breve, meglio accertarsi presso un medico della necessità di altre terapie di supporto. Ma sicuramente l’aiuto che deriva da questo rimedio semplice è davvero ampio e di grande efficacia.
Cosa si cura con l’argento colloidale
L’argento colloidale è stato sperimentato e ne è stata dimostrata l’efficacia per
• malattie degli occhi come congiuntivite, oftalmie, blefariti, orzaioli;
• malattie delle vie respiratorie come asma bronchiale, bronchite, raffreddore, influenza, mal di gola, pertosse, laringite, polmonite, sinusite ecc.
• malattie della pelle come acne, eczema atopico, verruche, impetigine, ascessi, orticaria, fuoco di Sant’Antonio, herpes, psoriasi ecc.
• malattie di bocca e denti come parodontite, alitosi, afte, mughetto, gengiviti, carie ecc.
• malattie del tratto urogenitale come cistite, gonorrea, uretrite, ipertrofia prostatica, micosi vaginale, leucorrea ecc.
• malattie dell’apparato digerente come meteorismo, colite ulcerosa, diarrea, enterite, emorroidi, gastrite, malattia di Crohn, sindrome dell’intestino irritabile ecc.
• altre malattie di vario tipo come artrite, artrosi, sindrome da stanchezza cronica, fibromialgia, otite, morbillo, parotite, mononucleosi, reumatismi, rosolia, scarlattina, varicella ecc.
Come si può dunque ben vedere lo spettro di microrganismi e situazioni in cui l’argento colloidale può intervenire è davvero stupefacente e vasto.
Il rimedio in questione può essere addirittura un valido sostituto degli antibiotici nelle infezioni ospedaliere antibiotico- resistenti.
È vero che ci sono alcune infezioni resistenti anche all’argento colloidale stesso (come quelle di alcuni batteri dell’intestino, dei polmoni o delle vie urinarie), ma in generale è spesso un’ottima e valida terapia sostitutiva dove gli antibiotici non possono più nulla.
Argento colloidale in casa, in veterinaria e per la cura delle piante
In casa può poi essere utilizzato per la disinfezione degli oggetti e delle superfici, come collutorio per l’igiene orale e per la pulizia di protesi dentarie e apparecchi ortodontici. L’azione dell’argento colloidale è sicura se vengono rispettati parametri ben precisi (ossia purezza dell’acqua distillata e assenza di sale, proteine o altri composti).
L’argento colloidale può essere utilizzato anche per le infezioni dei nostri animali (congiuntiviti, cimurro anche equino, mastiti, dermatomicosi, leptospirosi, tossi ecc.).
In apicoltura, spruzzato all’interno dell’alveare è un ottimo rimedio contro la peste delle api (in sostituzione degli antibiotici comunemente utilizzati).
In agricoltura può andare bene per l’antracnosi delle rose, la ticchiolatura del melo, il cancro delle piante, la ruggine del pero, l’oidio o mal bianco, la peronospora, la muffa grigia, l’accartocciamento delle foglie, le malattie delle piante da appartamento ecc.
Il Nuovo Numero di Vivi Consapevole!
Ecco come ottenerla: In Omaggio acquistando su Macrolibrarsi.it, ricevi gratuitamente la rivista per ogni ordine effettuato fino ad esaurimento scorte, poi riceverai il pdf. NOVITA! App ViviConsapevole, scarica gratuitamente la App per iPad e iPhone! troverai anche tutti i vecchi numeri di ViviConsapevole! Ebook ViviConsapevole, scarica gratuitamente la versione digitale della rivista per leggerla sul pc, tablet e smarthphone. |
Tweet
Articolo tratto dalla rivista nr. 35
Categorie: Critica al Sistema Sanitario
Commenti
Buonasera, scusatemi se faccio una domanda: il sito www.argentocolloidale.info dice che in caso di allergia l'argento colloidale può essere molto pericoloso. Da cosa si può capire se si è allergici o no all'argento?
Bruna Perotti - 11 maggio 2015
Esegui il login o registrati al sito per rispondere al commento.
Per farlo è necessario eseguire il login. Se invece non sei ancora registrato puoi farlo ora. Login - Registrati