Angeli in trappola
Vaccinazioni e autismo
Teresa Tranfaglia - 21/05/2007
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Autismo: un “male” ancora non chiaro di cui sono evidenti i sintomi ma non ben definite le cause. Il termine indica una sindrome grave, che colpisce migliaia di bambini e si manifesta con esordi clamorosi in taluni casi, più spesso, invece, la sintomatologia è subdola.
Dal punto di vista scientifico le ipotesi eziopatologiche sono molteplici e, a volte, contraddittorie. Recenti studi dimostrano che l’autismo comporta nei piccoli oltre ai disturbi comportamentali anche alterazioni biochimiche, intossicazioni virali, intossicazioni da metalli pesanti che determinano il dissesto di vari sistemi: immunitario, gastroenterico, endocrino, ormonale, neurologico ecc.. Per questo la terminologia più corretta ed esplicativa della patologia in questione può divenire: “sindrome encefalica acquisita della mielina da mercurialismo, per insulto virale tossinico, con colite e autoanticorpi” [Montinari 2002].
Approfondendo l’eziologia “tossinica” possiamo scoprire molti aspetti chiarificatori.
“Vi siete mai chiesti come fanno gli scienziati a produrre animali con malattie autoimmuni, così da sperimentare, sulla patologia indotta, l’efficacia sintomatologica dei farmaci ?
Ebbene, il modello sperimentale per le condizioni artritiche in conigli consiste nel sottoporre gli animali a vaccinazioni ripetute; lo stesso vale per una serie di sindromi autoimmuni prodotte in animali di laboratorio; esse sono affidate a un arsenale di “adiuvanti” (batteri uccisi, mercurio, alluminio), vaccini e altre sostanze da iniettare nella cavia. Volete mettere l’organismo in uno stato di iper-attivazione immunitaria? Sottoponete l’organismo a una serie di inoculazioni di materiale antigenico. La presenza direttamente nel sangue di tossoidi e batteri uccisi è un evento di una pericolosità che l’organismo ben conosce; infatti nelle malattie infettive (morbillo, rosolia ecc.) c’è, da parte dell’organismo, una fase di preparazione della immunità locale, poi dell’immunità dei macrofagi del sangue, poi dell’immunità cellulare e umorale che dura circa 10 giorni (incubazione), e, solo dopo queste essenziali fasi, il virus passa nel sangue. Con la vaccinazione invece andiamo a creare proprio le condizioni che l’organismo accuratamente evita: immettere cioè direttamente nel sangue tossoidi e materiale virale che possono attaccare direttamente cervello, intestino, tiroide, cuore e altri organi vitali”. [L. Acerra 2002]
Si spiega, così, perché Zecca e collaboratori [1998] hanno segnalato che i livelli di anticorpi di rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono essere interpretati come un’attivazione cronica del sistema immunitario contro un’ infezione subclinica. [M. Montinari 2002]
“Nelle vaccinazioni infantili riscontriamo quattro situazioni diverse che, andando a sommarsi, rappresentano un cocktail esplosivo:
1) per natura il bambino da due mesi a due anni è in uno stato di minore difesa
contro eventuali attacchi virali;
2) il vaccino crea un periodo di alcuni giorni di pronunciata immunosoppressione;
3) il vaccino a virus attenuato consiste in un virus indebolito che è somministrato proprio per produrre un certo grado di sfida all’organismo medio, immunologicamente sano. A volte questi virus sono tripli, cioè più virus vengono contemporaneamente iniettati;
4) uno degli effetti della vaccinazione è di aumentare la permeabilità intestinale ed ematoencefalica, con la conseguenza di favorire il passaggio virale ai tessuti periferici. Nel primo anno di età è stato dimostrato che molti virus restano nell’organismo in modo asintomatico. Pass [1981] ha dimostrato che l’infezione da herpes virus era asintomatica in 25 su 27 bambini infetti”. [M. Montinari 2002].
Da ciò può nascere la considerazione che non viene opportunamente tutelata la salute del bambino, perché non vengono applicati i metodi preventivi cautelativi per comprendere, davvero, in quale condizione immunitaria si trovano i piccoli soggetti da vaccinare.
I metodi per una necessaria prevenzione cautelativa potrebbero essere:
a) rimandare le vaccinazioni alla scadenza del secondo anno di età;
b) eseguire l’esame “delle sottopopolazioni linfocitarie” o tipizzazione linfocitaria, previo emocromo, per stabilire, con un’accettabile precisione, eventuali deficit o scompensi immunitari del bambino;
c) eseguire l’estrazione DNA tipizzazione genomica HLA di I e II classe (A, B, C, e DR, DQ) in bassa risoluzione, che predice le eventuali patologie che l’insulto vaccinico potrebbe provocare nelle persone geneticamente predisposte e con i deficit relativi al punto b.
Quando non vengono prese le opportune misure cautelative, il momento della vaccinazione diventa per molti piccoli soggetti una lotteria, e purtroppo, per alcuni il premio finale risulta l’incontro con un improvviso “fantasma maligno” (es. autismo), per qualcuno persino il “trapasso”.
E’ risaputo che dove giunge questo “fantasma maligno” stravolge, come un uragano, la vita delle famiglie.
Famiglie che spesso restano “sole”, abbandonate anche dai parenti più stretti, famiglie che si chiedono perché hanno meritato una tale sorte; famiglie che restano nella confusione, nel rimorso o addirittura nella vergogna per anni, in quanto pensano di essere le dirette ed uniche responsabili di tale male; genitori che si dannano, perché sono stati convinti, da questo o quel luminare, che la patologia del figlio è determinata da uno squilibrio incurabile della psiche, insorto, magari, dopo un litigio “quella notte” con la/il consorte, o forse dovuto all’alterazione di un momento finita con un ceffone al piccolo durante l’ennesima nottata di veglia e disperazione.
Troppi genitori, persuasi che l’unico motivo della terribile realtà che vivono sia una di queste ragioni, si riducono ad una esistenza avvolta nel sudario del dolore, e, quel che è peggio, si chiudono nella rassegnazione, riluttanti ad ogni nuova informazione scientifica, e quindi, anche alla ricerca di altre possibilità d’intervento .
Autismo: termine costituito da “aut”, dall’inglese “out” che si traduce “fuori” e “ismo” che ne indicherebbe la patologia. Unendo le due radici otteniamo letteralmente “fuorismo”.
Gettando un’occhiata cinica e superficiale a tale termine dovremmo concludere che esso indica soggetti che sono “fuori”, soggetti che vivono “fuori” dalla nostra realtà, e troppo spesso considerati esseri che vegetano ”fuori” dal nostro “sapere”; concretizzando e raffinando il cinismo, perché non definirli addirittura “cose fuori posto”?
E se non fosse così?
E se la verità fosse un’altra?
Credo sia giunto il momento di far vacillare certe “errate” certezze alzando gli occhi alla ricerca, ai dati scientifici, agli studi e alle testimonianze che si levano, grazie a Dio, da più parti nel nostro paese e in tutto il pianeta!
In un articolo apparso su Panorama del 4-12- 03 :
veniamo a sapere che una bimba di 4 anni sarebbe divenuta autistica a causa di un vaccino sperimentale!
L’ASL si difende: “non era un vaccino sperimentale!”
Personalmente sono in perfetto accordo con l’ASL; infatti non è necessario che il vaccino sia “sperimentale” affinché si possa sviluppare una sindrome autistica, basta semplicemente che sia un vaccino, somministrato alla persona sana ma in condizioni “immunitarie”e “genetiche” non adeguate per riceverlo, quindi praticato alla persona sbagliata e nel momento sbagliato!
Con esami preventivi che rilevano le condizioni immunitarie e genetiche della persona si potrebbe sfuggire al rischio di subire danni enormi e capire, in giusto anticipo, se è il caso o no di praticare il vaccino (sentenza n. 258 del 1994 della Corte Costituzionale; sentenza della Corte Costituzionale n. 307 del 22-6-90 che richiama alla responsabilità personale il medico secondo l’ art. Codice Civile 2043).
Ludovica Cantarutti nel libro Le parole del silenzio, Edizioni del Leone, racconta la storia dell’autismo post-vaccinale di sua figlia Scilla che fu colpita dalla sindrome in maniera così grave da essere definita dai luminari di turno: “una cosa”.
Scilla grazie alle amorevoli cure della madre e della sorella Ilaria, impegnate per anni nel praticarle la tecnica della comunicazione facilitata è migliorata in modo incredibile e ha scritto la seconda parte del libro .
A riprova di ciò l’estratto della conferenza del 22 aprile 1998 tenuta a Bologna dalla dott.ssa Bruna Dozzo, psicologa dell’Associazione AGOR di Verona, documenta:
“più si stimolano tutte le altre funzioni più le aree problematiche hanno la possibilità di funzionare meglio. NON perché si generino nuove cellule nervose, ma perchè le cellule presenti ma inattive si attivino e creino nuove sinapsi.
I dati emersi dall’esperienza riabilitativa su un centinaio di bambini autistici sono:
- diminuzione o scomparsa dell’iperattività;
- diminuzione o scomparsa dell’autostimolazione;
- diminuzione o scomparsa dei disturbi di percezione;
- reazioni comportamentali adeguate alle situazioni;
- miglioramento significativo della comprensione valutato attraverso l’uso della
“comunicazione facilitata”;
- miglioramento significativo della coordinazione. “ [ Dozzo 1998]
Questi innocenti figli, specie quando superano l’adolescenza senza aver sviluppato alcuna forma minima di linguaggio, sono di frequente considerati, dalla maggior parte della società, “pesi irrecuperabili”. Li vediamo spesso vagare nei corridoi delle scuole con l’insegnante di sostegno che “arrampicandosi sugli specchi” cerca di trascorrere al meglio la giornata, sempre con il telefonino tra le mani pronta a chiamare a casa laddove un pianto o un urlo più incisivi possano creare problemi. Questi figli invece potrebbero prendere parte attiva alla vita scolastica se accanto a loro ci fosse un esperto in “comunicazione facilitata”, finirebbe il vagare per i corridoi, l’inventarsi la giornata e sboccerebbe da “quell’essere, imprigionato in un barattolo sigillato da un tappo maligno”, un’energia meravigliosa, ricca di emozioni, di informazioni, di considerazioni, finalmente incanalate nei sentieri della vita sociale.(“La comunicazione facilitata”- Biklen, 1992.)
Il dott. Delacato individua tre tipi di disturbi nella percezione sensoriale del bambino autistico: iposensibilità, ipersensibilità, rumore bianco. Inoltre ipotizza che le stereotipie del bambino autistico scaturiscono da disfunzioni percettive del “sistema sensoriale”. Egli ritiene che i comportamenti ripetitivi sono tentativi che il soggetto opera per normalizzare le vie sensoriali “alterate”. Il metodo Delacato mira a risolvere le alterazioni sensoriali attraverso una corretta e guidata esperienza sensoriale. I risultati: appena i canali sensoriali vengono rieducati e quindi normalizzati, cessa il comportamento ripetitivo e l’attenzione del bambino aumenta e si rivolge al mondo esterno.
Ancor meglio a questi “angeli” potrebbero essere applicate, soprattutto nei primi anni di vita, tecniche metodologiche precoci atte a risolvere i problemi sia comportamentali che cognitivi e in particolare a sviluppare il linguaggio.
In proposito il dott. Massimo Borghese, foniatra (autore di Autismo e linguaggio, Edizioni Culturali Internazionali, Roma, 2003) oltre ad inquadrare e valutare dal punto di vista medico il disturbo autistico, attraverso la terapia logopedica precoce avvia il bambino alle strategie comunicative preferendo e privilegiando il linguaggio. La tecnica applicata riesce a dare notevoli e stabili risultati nei soggetti trattati.
Confortante è ciò che egli stesso scrive nel suo libro in merito alle applicazioni terapeutiche per i bambini autistici: “esigenze che ritengo dover identificare nel raggiungimento della verbalità, delle autonomie fondamentali, di comportamenti sociali compatibili con una normale vita di relazione, con le possibilità di aver una carriera scolastica normale e, successivamente, un inserimento lavorativo nella società.”
Il dott. Alfred Tomatis, otorino-laringoiatra, approfondisce uno studio per i soggetti autistici che riguarda l’ambito del sonoro. Egli ritiene che “la rinascita sonora” apre la persona autistica al mondo esterno. Tale tecnica favorisce la possibilità di ascolto, potenzia le facoltà relative al linguaggio e alle relazioni, riduce i disturbi del comportamento, migliora la postura, il coordinamento, la concentrazione e il rilassamento ecc.
Il metodo ABA (Analisi Comportamentale Applicata) è applicato in Italia a molti bambini autistici in età pre-scolare. L’ABA riconsegna loro la possibilità di percepire il mondo per relazionarsi in modo appropriato.
Il metodo mira, attraverso l’insegnamento dell’imitazione, al miglioramento dei comportamenti e delle capacità intellettuali, accademiche, sociali ed emozionali del bambino autistico.
L’ABA, come altri metodi, è stato sviluppato per ampliare e superare le limitazioni degli errati e fallimentari metodi basati su ipotizzate alterazioni della psiche, e sulla così detta “madre frigorifero” ipotizzata, quale causa della sindrome autistica, da Bruno Bettelheim (ipotesi degli anni Sessanta del Novecento).
Un grande esempio dei frutti prodotti dalla perseveranza impiegata nel lavoro attivo, positivo, costante e mirato alla risoluzione dei problemi dell’autismo è la storia di Donna Williams.
Donna Williams, in Il mio e il loro autismo, [Williams 2000] racconta in modo dettagliato il proprio autismo, descrive inoltre quali passi ha compiuto per migliorare il suo stato fino a laurearsi in medicina (individuazione di: dieta, intossicazioni da metalli, agenti patogeni intestinali, alterazioni biochimiche, esercizi cognitivi ecc.);
A svelare, invece, cause e concause relative all’insorgenza di insulti tossinici, virali, immunitari ecc, che riguardano varie patologie e tra queste anche l’albeggiare dell’ autismo, concorre un ampio ventaglio di articoli e testi quali:
- Vaccinazioni: il grande attacco al cervello e alla psiche di Harris L. Coulter, Edizioni NOI-Verlag, Klangenfurt, 1996. Il titolo è già l’epilogo del discorso. L’introduzione al libro contiene illuminanti citazioni: “Ogni epoca viene dominata da una moda e la maggior parte degli uomini non riesce neppure a vedere i tiranni da cui viene dominata.” (Albert Einstein). E ancora:
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Bisogna portare alla luce del giorno questi segreti, descriverli, renderli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.” (Joseph Pulitzer).
- Maggiorenni e vaccinati o diritto alla vita?, di Giorgio Tremante, Macro Edizioni, Cesena, 2000. E’ la drammatica storia di Giorgio Tremante e della sua famiglia distrutta dai vaccini.
- Autismo, di Massimo Montinari, Macro Edizioni, Cesena, 2002, che descrive centinaia di casi di bimbi divenuti autistici con associato malassorbimento in seguito alle vaccinazioni e dimostra la diagnosi di “Autismo post vaccinale”. Alcuni dei casi presentati hanno avuto il riconoscimento da parte del ministero della Sanità.
- La Prova evidente del Danno, David Kirby, 2006, Macro Edizioni
Dettaglia scientificamente come i vaccini scatenano l’autismo in soggetti geneticamente predisposti.
- Vaccinazioni istruzioni per l’uso, di L. Acerra, Demetra, 2002, conferma i rischi a cui Massimo Montinari fa riferimento.
- Vaccinazioni. Perché?, di Valerio Pignatta, Macro Edizioni, Cesena 2001, descrive l’iniziale capitale genetico dell’umanità ormai a rischio perché minato pesantemente dai vaccini e il consequenziale indebolimento della salute dell’uomo d’oggi.
- Asma e Vaccinazioni, di valerio Pignatta, Macro Edizioni, Cesena, 2000.
Questo saggio riunisce le ricerche più aggiornate e studi clinici che stabiliscono l’interrelazione, talvolta drammatica, tra le vaccinazioni e le malattie dell’apparato respiratorio di tipo allergico come l’asma.
- Decisiva ricerca sulla inutilità e sui pericoli della vaccinazione obbligatoria antiepatite B, di R. Barisani, Macro Edizioni Cesena 1998.
E ancora:
- Decisiva ricerca sulla inutilità delle vaccinazioni obbligatorie antipolio e antidifterica, di R. Barisani, Macro Edizioni, Cesen 2001, il lavoro contiene anche un’appendice su tetano e antitetanica a cura di V. Pignatta.
- Denti tossici di L. Acerra, Macro Edizioni, Cesena 1999, oltre a descrivere la pericolosità del mercurio contenuto nell’amalgama dentale per tutte le persone, sottolinea anche la grande tossicità che rappresenta per il feto in madri con amalgama.
- Inoltre è da sottolineare che centinaia di famiglie di bambini con sindrome autistica si recano ogni anno in America in centri medici specializzati come il Pfeiffer Institute di Chicago, (ritenuto tra i migliori del pianeta per lo studio e la cura della sindrome autistica) per sottoporre i loro figli a consulto specialistico che precede esami su sangue, feci, urine e capelli. Ciò al fine di ottenere uno screening molto specifico che rivela le condizioni generali del soggetto e in particolare il danno alla mucosa intestinale, il malassorbimento, gli agenti patogeni intestinali presenti, i problemi connessi ai metalli pesanti rilevati, il deficit enzimatico, le carenze vitaminiche ecc. Una volta delineato il quadro diagnostico e dettagliate con test le intolleranze alimentari, per sopperire ai danni e ai deficit evidenziati, ai piccoli viene indicata una dieta naturale (senza glutine, caseina, conservanti chimici, glutammato, ecc.), e prescritti integratori, enzimi, probiotici, antimicotici ecc.
Il protocollo che si applica al Pfeiffer Istitute di Chicago è chiamato Dan! Protocoll (Defeat Autism Naw! Slogan che mira a incentivare l’impegno di risolvere l’autismo ora!)
Documenti, testimonianze, studi internazionali che ci provengono da ogni parte del mondo (Chicago Pfeiffer Inst; Birmingham, dott. Waring; Oslo, dott. Reichelt; Bari, dott. M. Montinari; Napoli, dott. M. Borghese; Bologna, Dott. F. Verzella; Verona, Dott. Dozzo; ecc.) gremiscono gli spazi virtuali di Internet a conferma di quanto i vaccini, le attivazioni virali, le intossicazioni da metalli [ Daunderer 2003], la dieta non adeguata, la permeabilità intestinale, il malassorbimento, lo scompenso enzimatico ecc., giochino un ruolo primario e determinante nell’autismo: altro che concentrare il discorso sul litigio di una notte o lo schiaffo sfuggito per disperazione!
Se qualcuno ancora pensa che alcune migliaia di vittime da vaccini sono necessarie per il benessere della moltitudine, non ha compreso il nocciolo del problema che risiede nell’immunosoppressione post-vaccinale: “Un vaccino diminuisce l’immunità mediata da linfociti del 50%, due vaccini insieme riducono tale immunità del 70%. Oramai è una norma iniettare tre vaccini (e più esavalente) nella stessa iniezione, il tutto ripetuto in tre dosi successive a distanza di qualche mese” (Montinari, 2002);
“Un aspetto assolutamente certo e riconoscibile in tutte le vaccinazioni consiste nella soppressione post-vaccinale delle difese immunitarie, con un massimo di caduta dei livelli di linfociti 10 giorni dopo l’inoculazione. Questa fase sembra non sia molto nota ai medici che vaccinano.” (Montinari, Tonarelli, Associazione A.P.O.I., - Associazione Universo Bambino, 2004).
“L’indebolimento delle difese si può ascrivere ad uno spostamento dal livello dell’immunità cellulare (legata all’attività dei globuli bianchi) al livello dell’immunità umorale (quella legata all’attività anticorpale) : una vaccinazione rinforza l’immunità umorale e indebolisce quella cellulare.” (Montinari, Tonarelli, 2004). Vale a dire che la battaglia si ingigantisce mentre i soldati diventano più deboli per poterla affrontare: per questo molti, che si ritrovano un’armatura inadeguata ne escono sconfitti.
Ciò crea nel bambino le condizioni favorevoli per un grave attacco alla salute, specie se il soggetto presenta particolari predisposizioni genetiche, o, se per svariati motivi (mercurio, palladio, nickel ecc. materno, o candida ecc.) si trova in condizioni immunitarie precarie, che, ovviamente, non sono visibili ad occhio nudo, ma evidenziabili, come già detto, solo attraverso gli esami di tipizzazione linfocitaria ed esame HLA in bassa risoluzione.
E’ così che molti piccoli, finiscono “segnati” dal vaccino (es. autistici , bambini con malattie autoimmuni, o bambini che sviluppano gravi anomalie del comportamento: iperattività, dislessia ecc.); gli altri, forse, avranno passeggeri malesseri e poi in apparenza tornano come prima, magari sviluppano qualche allergia, la bronchite, l’asma o un eczema atopico, si ammaleranno più spesso, manifesteranno qualche intolleranza alimentare, meno resistenza ai virus, qualche problema gastroenterico, si ripeteranno le tonsilliti e le otiti, ma questo sconvolge “poco” la famiglia che non assocerà mai la vaccinazione ai sopraggiunti disturbi, anzi il genitore si avvierà con grande anticipo al calendario per segnare la data della prossima “provvidenziale” vaccinazione e purtroppo non segnala quasi mai all’ASL, nell’apposito modello preposto, i disturbi post vaccinali accusati dal figlio, perché ritenuti dal coro medico assolutamente “normali”.
L’altro importante nocciolo della questione riguarda l’età in cui viene praticato il vaccino: “Subito dopo la nascita ci sono due stadi per lo sviluppo del cervello che richiedono intensa solfatazione.
Il primo stadio, durante la proliferazione delle cellule, coinvolge la solfatazione dei glicosaminoglicani (GAG) nel cervello.
Il secondo stadio consiste nella mielinizzazione del tessuto cerebrale, che avviene in buona parte nel periodo che va dal terzo fino al quindicesimo mese di vita.
Questo periodo critico per l’organizzazione di base del cervello coincide, come sappiamo bene, con il periodo delle vaccinazioni infantili.
Il neonato non abbonda di materiale per la solfatazione e l’improvvisa richiesta di solfatazione, a seguito delle vaccinazioni, mette in competizione cervello e ileo (intestino) per questo materiale cruciale. E’ normale che in un organismo venga continuamente perduto materiale solfatato per essere sostituito dal nuovo. Questa “muta” del materiale solfatato subisce una accelerazione enorme a seguito di attivazioni immunitarie (da vaccini!).
La natura si è intenzionalmente appoggiata a meccanismi non infiammatori nell’affrontare le infezioni durante i primi mesi di vita, fornendo al neonato IgA non infiammatori dal sistema immunitario della madre, veicolati attraverso il latte materno. Le vaccinazioni però vanno a indurre nel bambino proprio ciò che la natura voleva evitare, e infatti producono un fenomeno infiammatorio coinvolgente IgG e IgM.” [Montinari, 2002].
Inoltre:
“L’insulto vaccinico provoca perdite di materiale solfatato e, in individui suscettibili, gravi avarie della solfatazione. Dunque l’avaria nella solfatazione è anche il meccanismo per cui le membrane intracraniali meningee perdono parte della capacità di espandersi e di accomodare quindi la crescita del cervello e delle ossa del cranio.” [Terapia craniosacrale e autismo, dott. John E. Upledger ,1979].
Nei paesi dove le vaccinazioni si sono ridotte e le dosi sono state praticate dopo i 30 mesi di vita i danni da vaccini sono calati in modo sorprendente. (Svezia, Giappone, Germania, ecc).
Nonostante un incredibile mare di informazioni scientifiche confermino il rapporto esistente tra autismo e vaccinazioni, autismo e sistema neurogastroenterico, autismo e sistema neuro-immuno-endocrino, un “illuminato” psicologo convince, anzi condanna a vita un disperato genitore attestando che la patologia neurologica di suo figlio è stata determinata da quel ceffone sfuggito in una notte lontana e triste.
La scienza conferma ampiamente che ben altri processi tossici e neurotossici, virali, ecc, e, non solo quelli emotivi, inducono all’autismo.
Si legge in Celiachia, intolleranze, allergie alimentari, Macro Edizioni, Cesena, Tranfaglia, 2003, a proposito di autismo post-vaccinale: “Quale cultura del passato ha reso autistici schiere di bambini nati sani?”
Ebbene, numerosi studi chiariscono, in modo dettagliato, che le persone autistiche non sono “cose fuori posto”, sono, invece, creature, spesso, profondamente danneggiate da un sistema che non si mette in discussione e risulta quindi corresponsabile di tante “anime intrappolate in un inquieto e doloroso mondo!”.
La buona volontà dei familiari, il loro amore, i loro immensi sacrifici, la perseverante dedizione di ogni giorno, non pongono definitivo rimedio a tale grave problema che richiede anche e sopratutto il sostegno continuo di una mirata, seria e riconosciuta ricerca scientifica. Ricerca positiva, consapevole e corretta che coinvolga l’intero pianeta (Chicago, Pfeiffer Inst.; Birmingham, dott. Waring; Oslo, dott. Reishelt; Bari, dott. Montinari; Napoli, dott. Borghese; Bologna, Dott. Verzella; Verona, Dott. Dozzo; ecc.). Le famiglie che comprendono ciò si caricano di un aggravio economico molto serio per raggiungere i luoghi della vera guarigione, altre, che vorrebbero, ma non possono permettersi tali approdi, restano a guardare nella mortificazione!
E intanto, le famiglie che non sono documentate circa le correlazioni autismo-cervello-intestino e ignorano il ruolo delle vaccinazioni, l’efficacia della dieta senza glutine e caseina, le implicazioni enzimatiche connesse, quelle legate agli agenti patogeni intestinali, ai dismetabolismi o ai metalli tossici ecc. continuano, in buona fede, ad affidare i loro figli agli effetti degli psicofarmaci addizionando ancora “sbarre malefiche” alla “gabbia autismo”.
Coloro che, invece, sono approdati alle verità scientifiche prima menzionate osservano con grande diligenza i consigli dei centri specializzati italiani, europei o d’oltre oceano. Essi non mollano la presa e con esemplare coraggio affrontano qualunque sacrificio che tale strada implica, perché rilevano, nel tempo,inimmaginabili e inaspettati risultati.
E’ il caso di M. (sindrome autistica 15 anni) che oltre a seguire una dieta naturale priva di glutine, caseina, zucchero ecc., assume solo medicine omeopatiche, enzimi, probiotici, vitamine. Da circa 2 anni ha sospeso gli antiepilettici. Risultato: sono 2 anni che finalmente non ha più le convulsioni.
Il caso di L. (ritardo mentale, e anticorpi antiglutine nella norma – 19 anni). Soffriva per una stitichezza così grave che i medici avevano prospettato un intervento chirurgico. Per farlo evacuare era necessario praticargli i clisteri addirittura in sede ospedaliera, ciò sconvolgeva e aggravava le condizioni psicofisiche del ragazzo. L. da 2 anni osserva una dieta naturale senza glutine e caseina, senza zucchero, insaccati ecc. ha eliminato medicine allopatiche e assume enzimi,vitamine e probiotici.
Risultato: evacua in modo naturale tutti i giorni ed è più sereno.
I veri specialisti di questa complessa sindrome sono senza dubbio loro: i genitori.
Genitori coraggiosi che non esitano a donare a questi angeli la loro vita, la loro anima.
E proprio con l’anima ragionano, studiano, si confrontano, approfondiscono, comprendono, scelgono, operano accettando di affrontare enormi sacrifici pur di concretizzare indiscussi risultati.
Anime colme di un amore immenso rivolto sempre e solo alla ricerca della verità, al bene per i loro figli.
Proprio questo coraggiosissimo amore, questo dantesco “intelletto d’amore”, è il motore che muove in loro un’enorme forza e la determinazione a continuare, sempre e comunque in ogni periglioso sentiero.
E tale coraggio li premia: i figli di questo meraviglioso amore, un passetto per volta, si allontanano dal “fantasma maligno”, alcuni, oggi, riescono a seguire i programmi scolastici e vivono un’accettabile vita sociale.
Anche nel giorno di maggiore scoramento, stanchezza, difficoltà, disperazione, essi non demordono. Dignitosi e consapevoli del doloroso e lontano vissuto guardano indietro per ricordare i tanti problemi superati, registrando nel presente i traguardi raggiunti: ciò basta a rasserenarli e a riempirli di nuova energia e volontà per continuare!
Oggi è necessario ed urgente che la società sviluppi piena coscienza della realtà dell’autismo a partire da ciò che si vive, si affronta e si soffre ogni giorno nelle case dove è arrivato questo “fantasma maligno”, usurpatore del sorriso, della serenità e della stabilità di tante famiglie!.
Un paese libero e democratico come il nostro dovrebbe provvedere come un buon padre di famiglia alla “tragedia autismo” e con grande senso di responsabilità comprenderne prima la natura e poi attivarsi affinché tutti i danneggiati possano ricevere le migliori cure che oggi la scienza e la ricerca mondiale offrono; dovrebbe sostenere queste famiglie in modo concreto e continuo. Ciò permetterebbe di aiutare tutti i figli innocenti divenuti “prigionieri di un inferno poco conosciuto, né riconosciuto”!
Superati e fuori posto, in verità, mi appaiono, invece, approcci terapeutici di taluni operatori sanitari che, fermandosi alle mere apparenze della sindrome, rimpinzano ancora questi “angeli intrappolati” di malefici psicofarmaci, affinché neppure un giustificato lamento o un urlo, che lascerebbe intravedere la loro dolorosa esistenza possa raggiungere questo “perverso mondo”.
Il farmaco somministrato a bambini autistici con esordi epilettici o ad altri pazienti con problemi comportamentali è spesso l’acido valproico, utilizzato sui topi di laboratorio proprio per produrre il modello sperimentale di alterazioni dello sviluppo neurologico dell’autismo [Rodier 1997]
Le anomalie caratteristiche del paziente autistico, tra cui deficit ai neuroni motori del nervo craniale, riduzioni in numero di cellule di Purkinje e riduzione in volume del cervelletto, in particolare nel lobo posteriore, possono essere riprodotte identicamente in topi di laboratorio previa esposizione fetale all’acido valproico .ngram 2000]
Taluni operatori sanitari credono ancora, seduti sul pulpito delle indiscusse verità, che l’unico luogo da curare, in caso di autismo, meglio ancora da stordire (con psicofarmaci), sia il cervello, lasciando così il male, anzi aggravandolo, negli altri organi implicati:
“Nell’autismo sono presenti frequentemente disordini gastrointestinali, correlati essenzialmente al malassorbimento, al quale si associa nel 70% dei casi una patologia da reflusso gastro-esofageo. Nella nostra esperienza il reflusso gastro-esofageo era correlato soprattutto a gastropatie da intolleranze alimentari (latte vaccino e glutine). […] Appare evidente che ogni alterazione della complessa struttura anatomo- funzionale dell’apparato digerente e dell’intestino tenue in particolare, possa modificare il ruolo fondamentale nell’equilibrio del sistema immunitario”. [Montinari, 2002]
“Il cervello addominale (intestino), insomma, lavora in modo autonomo e invia più segnali al cervello “nella testa” di quanti non ne riceva da esso […]. La rete di cellule nervose intravista da Auerbach è la centralina di gestione e di controllo che […] comanda anche la velocità di transito ed altre funzioni, grazie all’equilibrio tra neurotrasmettitori inibitori ed eccitatori, ormoni stimolanti e secrezioni protettive” (Borghese 2003 ).
“L’azione di glutine e caseina assumono un ruolo importantissimo nella genesi di numerose patologie del sistema nervoso centrale, quali l’autismo, il ritardo neuromotorio e la schizofrenia.” […] “Già nel 1981 Reichelt , osservava l’incremento nei soggetti autistici e schizofrenici di peptidi nelle urine; nel 1986 dallo stesso fu osservata l’iperpeptiduria, come incremento della casomorfina bovina” […] “Tali osservazioni hanno permesso di stabilire il ruolo svolto dal glutine e dalla caseina, sottoforma di glutomorfina e casomorfina sul sistema nervoso centrale con l’inibizione della normale maturazione neuronale”. [Montinari, 2002]
Se il buon Dio avesse reputato i vaccini la nostra salvezza saremmo nati con le dosi attaccate al collo unitamente alle istruzioni per l’uso.
Egli sa che nel sistema perfetto che ha creato, osservando le regole che la Natura stessa ci indica, le vaccinazioni non servono a nessuno, per virus e batteri possono bastare talune terapie naturali [Vergini 2003] ; in un sistema dove si dimenticano gli insegnamenti della Natura e del buon Dio (intossicazioni da mercurio, cadmio, nickel, palladio, alimentazione squilibrata ed alterata da additivi, prodotti OGM, acquedotti costruiti in eternit ecc.) le vaccinazioni diventano una necessaria beffa obbligatoria, rischiosa e inutile da praticare a tutti per creare l’insana illusione di essere virtualmente al sicuro!
Brioschi e Donzetti [1976] fanno una rilevante affermazione circa l’uso dei vaccini: “Appare evidente che il sistema vaccinale non costituisce quello scudo protettivo che si è soliti attribuirgli; bisogna riconoscere però che esso esercita un’innegabile funzione tranquillante sulla popolazione, almeno nella misura in cui non sono di dominio pubblico i suoi effetti negativi”. [ Acerra 2002]
Dedico questo scritto a tutti gli angeli tornati al Signore dopo la vaccinazione, ai tanti “angioletti in trappola” e ai loro genitori che ogni giorno continuano a combattere!
Che Iddio ci perdoni!
Che aiuti e sostenga tutti gli uomini di buona volontà!
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Categorie: Critica al Sistema Sanitario
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