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A scuola nella jungla

Alla scoperta della Green School di Bali: altro che Harvard

Giulia Sama - 01/06/2016




Durante il viaggio in Indonesia che io e il mio compagno abbiamo intrapreso lo scorso ottobre, non potevamo non visitare questo spettacolo: in una striscia di jungla nei pressi di Ubud, vicino al fiume Ajung e ai campi di risaie sorge la Green School di Bali.

Il gong annuncia l’inizio delle lezioni durante le quali gli allievi studiano in padiglioni di bambù senza pareti. I banchi sono di bambù, le sedie sono di bambù, le lavagne sono di bambù e tutto intorno c’è la jungla!

Il rumore del fiume è costante, gli uccelli non cessano mai di cantare, una gallina e due pulcini attraversano saltellando il pavimento di terra dell’anfiteatro, mentre gli inservienti raccolgono le foglie di banano utilizzate per servire un pranzo composto di cibi biologici, vegetali, integrali e a km 0. 

Il mondo del bambù 

La segnaletica ci guida tra diverse aree didattiche, fatte di padiglioni in bambù con tetti verdi ricchissimi di piante erbacee, isole ecologiche, aree dedicate a svariate attività, e servizi igienici, tutto sempre costruito in bambù. Dello stesso materiale sono le arpe con cui gli allievi studiano musica, oppure i recinti all’interno dei quali praticano sport. Camminando felici, come se ci trovassimo nel paese dei balocchi, raggiungiamo il ponte Kul-Kul, la prima struttura costruita nel 2007, che si stende per 22 m sopra il fiume Ayung dove una decina di ragazzini fanno il bagno tra tuffi e risate di gioia: che fosse l’ora dell’intervallo?

Le curve concave e convesse delle strutture architettoniche, di derivazione organica, hanno funzioni parzialmente ornamentali, ma seguono anche la naturale tendenza del bambù ad arcuarsi e torcersi. 

Una scuola per i futuri leader 

Ma torniamo alla scuola: la Green School è un esempio di quello che una scuola dovrebbe essere, di come si può vivere in armonia con l’ambiente circostante, collaborando con esso e non contro.

Qui gli studenti ricevono conoscenze adeguate e pertinenti, soprattutto per sostenere il cambiamento nel modo in cui stiamo gestendo il pianeta.

Questa è la visione che ispirò Cynthia, americana, e il suo compagno, il designer canadese John Hardy, che vivono a Bali da più di trent’anni. Nel 2007, dopo aver ceduto la loro proficua attività nel ramo della gioielleria, hanno fondato questa scuola, concepita come alternativa agli istituti internazionali disseminati nell’isola e legati al concetto dello spazio didattico chiuso tra quattro mura.

Volevano creare una scuola veramente stimolante, al di fuori dei limiti strutturali, concettuali e fisici di molti istituti tradizionali: e ci sono riusciti.

Ispirata al modello educativo di Rudolf Steiner, imperniato sul concetto di apprendimento esperienziale, la Green School punta a educare i leader futuri nel campo della sostenibilità.

Il suo curriculum coniuga il rigore accademico previsto dagli istituti classici con parecchie ore di apprendimento esperienziale all’interno di un curriculum di studi “verdi” e un uno di “arti creative”, che trasformano la scuola in un laboratorio vivente dove gli studenti imparano a lavorare il bambù, coltivare il riso e altri ortaggi, l’ecologia dei fiumi e della jungla e anche a tutelare le specie a rischio di estinzione. E se si ha l’impressione che l’apprendimento in un ambiente privo di pareti possa comportare problemi di disciplina, Cynthia racconta che, in una settimana, i bambini dislessici che giungono alla scuola appaiono concentrati e a loro agio all’interno del “caos della natura”. L’insegnamento parte dalle nostre “elementari” fino al biennio superiore.

È un progetto incredibile, all’avanguardia nel campo dell’istruzione e dell’edilizia. Visitare la Green School significa entrare in un universo estetico a cui i nostri occhi non sono abituati: qui l’architettura globale non si distacca dalla natura circostante, ma ne fa parte in una maniera sconcertante.

I valori della Green School 

Le regole alla base di ogni decisione sono semplici: 

  • essere locali;
  • lasciate che il vostro ambiente sia la vostra guida;
  • pensate a come i vostri nipoti saranno influenzati dalle vostre azioni. 
     

Gli otto valori guida sono: Integrità; Responsabilità; Empatia; Sostenibilità; Pace; Uguaglianza; Comunità; Fiducia. 

Per info: greenschool.org

 

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Articolo tratto dalla rivista nr. 44


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Categorie: Turismo Responsabile,Naturalmente bambini e genitori




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